OCSE: pubblicato il rapporto “Education at a glance 2009”

Dal Rapporto annuale Ocse "Uno sguardo sull'educazione 2009", pubblicato il 9 settembre, l’Italia non esce benissimo.

Dal Rapporto annuale Ocse "Uno sguardo sull'educazione 2009", pubblicato il 9 settembre, l’Italia non esce benissimo.

I temi di indagine e comparazione statistica del Rapporto Ocse sono:

  • i livelli di educazione e i numeri degli studenti;

  • i benefici economici dell'educazione sia per i singoli sia per le società;

  • i costi dell'educazione sia privati sia pubblici;

  • l'ambiente scolastico.

Complessivamente l'Italia risulta fra i paesi che spendono meno in istruzione: la quota di spesa pubblica in educazione è salita al 9,3% nel 2005 (contro il 9% del 2000), ma resta sempre al di sotto della spesa media degli altri paesi Ocse pari all'13,2%.

Dai dati sulla dispersione scolastica, l’Italia risulta tra i paesi dove oltre il 10% dei 15-19enni non sono né nel sistema educativo né in quello del lavoro.

In Italia solo il 17% della popolazione tra i 24 e i 34 anni ha conseguito una laurea, percentuale che scende al 9% se si prende in considerazione la fascia di età tra i 55 e i 64 anni.

In Italia un miglioramento c'è stato grazie soprattutto alle 'lauree brevi' introdotte con la riforma del 2002. "L'Italia ha raddoppiato il numero dei suoi laureati di fascia "A" tra il 2000 e il 2006 portandoli dal 19 al 39%. Il Paese resta ancora lontano però dai programmi di formazione più avanzati, quali di "fascia B" che non fanno neanche parte del sistema educativo superiore".

L'Italia inoltre resta uno dei paesi con il tasso più basso di studenti che completano il ciclo di studi terziario, pari al 45% contro il 69% dell'area Ocse.