Legambiente: ricerca annuale sulla qualità dell’edilizia scolastica

Nei giorni scorsi Legambiente ha presentato Ecosistema Scuola, la ricerca annuale sull'edilizia scolastica nel nostro Paese. A dieci anni dalla sua prima edizione, Legambiente si interroga su cosa sia cambiato dal 2001. L’indagine fotografa pochi passi avanti e molte situazioni di stallo.

Nei giorni scorsi Legambiente ha presentato Ecosistema Scuola, la ricerca annuale sull'edilizia scolastica nel nostro Paese.

A dieci anni dalla sua prima edizione, Legambiente si interroga su cosa sia cambiato dal 2001.

L’indagine fotografa pochi passi avanti e molte situazioni di stallo. A cominciare dall’età avanzata di buona parte dei 42.000 edifici scolastici italiani e della conseguente necessità di investimenti in manutenzione straordinaria, dal mancato completamento dell’Anagrafe scolastica a 14 anni dal suo avvio e dall’assenza di programmazione. Dieci anni di Ecosistema Scuola restituiscono, inoltre, un divario costante nella qualità dell’edilizia scolastica di Nord, Centro, Sud e Isole.

Il 40% delle scuole è senza strutture per lo sport, ancora il 5% gli edifici scolastici in affitto, complessivamente il 60% degli edifici scolastici è antecedente al 1974.

Tra le criticità pesa, innanzitutto, la necessità di investimenti molto ingenti in manutenzione straordinaria. Quasi il 50% degli edifici è stato sottoposto, infatti, a interventi di manutenzione straordinaria negli ultimi cinque anni. ma ancora più del 30% necessita di interventi di manutenzione urgenti.

Nel divario Nord Sud, rimangono sostanziali differenze per quanto riguarda le certificazioni, con dati preoccupanti sull’assenza di alcuni tipi di certificazione in territori di particolare vulnerabilità ambientale come quelli dichiarati a rischio sismico. Nelle regioni del centro Italia (le due macro aree dichiarate più sensibili) il 73,5% delle scuole è a rischio sismico: il 51,35% di loro possiede il certificato di idoneità statica e il 98,22% fa le prove di evacuazione. Nelle regioni del Sud Italia il 65,09% delle scuole è dichiarato a rischio sismico, ma solo l’11,76% possiede il certificato di collaudo statico e solo il 62,5% fa le prove di evacuazione.

I principali miglioramenti evidenziati dal rapporto sono, invece, frutto di buone pratiche nel campo della sostenibilità, come la raccolta differenziata della carta che l’86,92% delle amministrazioni dichiara di praticare. Quasi il 50% degli edifici impiega fonti di illuminazione a basso consumo, mentre circa il 25% degli edifici utilizza altre forme di risparmio energetico. Decisamente più timidi gli interventi strutturali relativi all’utilizzo di criteri di bioedilizia per la costruzione di nuove scuole (0,34%) e di fonti di energia rinnovabile, con una media delle scuole che possiedono questo tipo di infrastruttura ferma da 5 anni intorno al 6%. Buono il dato sull’adeguamento degli edifici alle norme in materia di accessibilità: è in possesso dei requisiti il 76,59% delle scuole mentre il 13,29% ha già programmato interventi per l’eliminazione delle barriere architettoniche.