Dal prossimo anno scolastico, tetto del 30% per gli alunni stranieri nelle classi prime di elementari, medie e superiori

Le iscrizioni di minori non italiani non dovranno superare il 30% degli iscritti nelle classi prime di elementari, medie e superiori a decorrere dall’a.s. 2010/2011. Lo ha dichiarato il Miur con la circolare n. 2 dell’8 gennaio 2010 contenente “indicazioni e raccomandazioni per l’integrazione di alunni con cittadinanza non italiana”.

Le iscrizioni di minori non italiani non dovranno superare il 30% degli iscritti nelle classi prime di elementari, medie e superiori a decorrere dall’a.s. 2010/2011.

Lo ha dichiarato il Miur con la circolare n. 2 dell’8 gennaio 2010 contenente “indicazioni e raccomandazioni per l’integrazione di alunni con cittadinanza non italiana”.

La circolare prevede, in particolare, che:

  • il numero degli alunni stranieri presenti in ciascuna classe non potrà superare di norma il 30% del totale degli iscritti, quale esito di una equilibrata distribuzione degli alunni con cittadinanza non italiana tra istituti dello stesso territorio;

  • il limite del 30% entrerà in vigore dall’anno scolastico 2010-2011 in modo graduale: verrà infatti introdotto a partire dalle classi prime sia della scuola primaria, sia della scuola secondaria di I e II grado;

  • il limite del 30% potrà essere innalzato – con determinazione del Direttore generale dell’ufficio scolastico regionale - a fronte della presenza di alunni stranieri (come può frequentemente accadere nel caso di quelli nati in Italia) già in possesso delle adeguate competenze linguistiche;

  • il limite del 30% potrà invece essere ridotto, sempre con determinazione del Direttore generale dell’ufficio scolastico regionale, a fronte della presenza di alunni stranieri che dimostrino, all’atto dell’iscrizione, una padronanza della lingua italiana ancora inadeguata a una compiuta partecipazione all’attività didattica, e comunque a fronte di particolari e documentate complessità.

Sarà anche fondamentale il potenziamento della lingua italiana e, a tale scopo, il regolamento di riordino del I ciclo prevede, infatti, che nella scuola secondaria di I grado una quota di ore di insegnamento della seconda lingua comunitaria possa essere utilizzata per potenziare l’italiano per gli alunni stranieri.

È rimessa all’autonomia delle singole istituzione scolastiche l’assegnazione degli alunni non italiani nelle classi, solo dopo aver accertato le competenze ed i livelli di preparazione dell’alunno per assegnarlo, di conseguenza, alla classe definitiva che potrà essere inferiore alla classe corrispondente all’ età anagrafica.

Le scuole comunque possono prevedere che l’inserimento in una classe di un alunno straniero sia preceduto o accompagnato da una prima fase di approfondimento della conoscenza linguistica finalizzata ad un inserimento efficace dell’alunno nella classe.

Per migliorare, infine, la conoscenza della lingua italiana possono essere inoltre organizzati corsi di potenziamento tenuti, dove possibile, dagli insegnanti della scuola stessa. Per questo, nelle attività di formazione degli insegnanti, è opportuno riservare particolare attenzione alle metodologie di intervento e alle misure organizzative e didattiche di sostegno all’integrazione.