Piano Nazionale Orientamento: monitoraggio

Entro il 12 maggio i Direttori Generali degli Uffici scolastici Regionali sono invitati a trasmettere al Miur una dettagliata relazione sulle azioni e gli interventi realizzati e/o programmati negli ultimi due anni scolastici per il Piano Regionale di Orientamento.

Scopo principale del Piano Nazionale Orientamento e della collegata formazione è quello di favorire la comunicazione e lo sviluppo di azioni di orientamento formativo a livello di scuole e di territorio, con garanzia di assunzione di responsabilità nel merito da parte di ciascun soggetto responsabile.

Le riforme introdotte e le profonde trasformazioni costituzionali, istituzionali, culturali ed organizzative introdotte nel Paese e nel mondo, impongono una nuova cultura e centralità dell’istruzione e della formazione, ove l’orientamento rappresenta il diritto dello studente al successo scolastico e formativo ovvero la capacità di assumere decisioni, rispetto alla propria vita e al proprio futuro, coerenti con i propri bisogni e aspettative. L’orientamento costituisce, quindi, il “collante pedagogico” della nuova scuola e lo strumento chiave per affrontare e arginare il problema della dispersione scolastica e per trovare risposte efficaci per quei giovani che spesso interrompono gli studi senza aver conseguito alcuna qualifica o diploma.

Strumento chiave di questa strategia è la didattica orientativa o orientamento formativo, che deve costituire parte integrante del P.O.F. d’istituto e deve essere presente in tutte le attività di apprendimento, in tutte le discipline e in ogni livello di scolarizzazione.

In coerenza con quanto premesso e ampiamente delineato dalla citata C.M. n. 43/2009, gli Uffici Scolastici Regionali hanno definito l’ impianto articolato di azioni, indispensabili per realizzare la rete territoriale tra i Soggetti responsabili di azioni di orientamento e per lo sviluppo di azioni formative coerenti, condivise e unitarie, finalizzate a promuovere una nuova cultura dell’orientamento nel personale della scuola in coerenza con gli indirizzi nazionali ed europei. Ciascun USR ha nominato un referente regionale per l’orientamento e referenti provinciali, ha costituito un team regionale, aperto agli altri soggetti ed enti territoriali in molte realtà regionali, ha delineato un piano di azioni, a livello informativo e formativo, per diffondere la nuova cultura dell’orientamento, ha impostato fattiva e inderogabile collaborazione con gli altri gruppi regionali, specie con le Delivery Unit e con i gruppi che si occupano di dispersione scolastica.

Alla vigilia della ripresa dell’iniziativa nazionale, sembra opportuno acquisire informazioni più dettagliate e aggiornate sulla situazione in atto in ciascun territorio regionale.

In proposito, con circolare 12 aprile 2012 n. 29 i Direttori Generali degli Uffici scolastici Regionali sono invitati a far pervenire al Miur, all’indirizzo speranzina.ferraro@istruzione.it, entro il 12 maggio 2012, una dettagliata relazione sulle azioni realizzate negli ultimi due anni scolastici (2010/2011 e 2011/2012) per il Piano Regionale di Orientamento con riferimento a :

  • Composizione del team regionale per l’orientamento.
  • Acquisizione del concetto fondante dell’orientamento formativo come base del curricolo delle scuole di ogni ordine e grado.
  • Conoscenza rilevata dei bisogni formativi dei docenti.
  • Azioni di monitoraggio e valutazione degli interventi.
  • Verifica e sostegno al rapporto tra le finalità politiche, scelte istituzionali e scelte tecnico/operative.
  • Centratura del processo sulla persona e sui suoi bisogni.
  • Costruzione della rete a livello provinciale per l’integrazione dei servizi e per una governance efficace.
  • Monitoraggio e valutazione della formazione degli operatori
  • Punti forti e punti di debolezza dell’impianto.