Protocollo d'intesa per l’istruzione in carcere

Con un comunicato stampa del 23 ottobre 2012 il Miur ha reso noto che in pari data i ministri Francesco Profumo e Paola Severino hanno firmato un Protocollo d'Intesa per l’istruzione e la formazione professionale in carcere. L’obiettivo è quello di favorire il reinserimento sociale e lavorativo dei detenuti, nonché l’aggiornamento di educatori e insegnanti che prestano servizio negli istituti penitenziari.

 

Obiettivo del Protocollo, della durata di tre anni, è organizzare percorsi di istruzione e formazione modulari e flessibili attraverso cui i detenuti possano acquisire, o recuperare, abilità e competenze professionali spendibili nel mondo del lavoro. I percorsi formativi potranno contare su materiali didattici anche digitali e laboratori di supporto da allestire all’interno degli istituti penitenziari. Per quanto riguarda i detenuti stranieri, nomadi e con le maggiori carenze educative, saranno attivati laboratori di Italiano. A conclusione di ogni anno potranno essere attivati stage presso aziende, enti pubblici e privati e associazioni per almeno il 10% dei partecipanti.

Da parte del Miur verranno arricchite le mediateche esistenti presso gli istituti penitenziari, anche attraverso la stipula di opportune convenzioni con le case editrici che aderiranno al programma. Sarà compito invece del Ministero della Giustizia adeguare le strutture e gli spazi dedicati alle attività di istruzione. Impegno comune è dotare questi spazi di attrezzature tecnologiche avanzate, che consentano collegamenti virtuali tra carcere e mondo esterno.

Le attività previste saranno sviluppate anche attraverso rapporti di collaborazione con Regioni ed Enti Locali, quali partner istituzionali specifici, università, fondazioni, associazioni e altri enti istituzionali interessati al Programma. Sarà definita inoltre una rete interistituzionale di Poli quali centri di innovazione e di monitoraggio delle azioni programmate a livello nazionale.