Fake news: arriva il decalogo anti-bufale

Presentato lo scorso 31 ottobre a Roma, dal Presidente della Camera Laura Boldrini e il Ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli, un decalogo contro le bufale, per permettere ai ragazzi di difendersi dalle false notizie che circolano in rete: otto punti, più due che saranno stilati direttamente dagli studenti.
  1. Condividi solo notizie che hai verificato;
  2. Usa gli strumenti di Internet per verificare le notizie;
  3. Chiedi le fonti e le prove;
  4. Chiedi aiuto a una persona esperta o a un ente davvero competente;
  5. Ricorda che anche internet e i social network sono manipolabili;
  6. Riconosci i vari tipi e gli stili delle notizie false;
  7. Hai un potere enorme: usalo bene;
  8. Dai il buon esempio: non lamentarti del buio, ma accendi la luce.

Gli ultimi due punti saranno stilati direttamente dagli studenti, attraverso uno strumento di scrittura cooperativa che il Miur metterà a disposizione delle scuole sul proprio sito.

Obiettivo del decalogo è contrastare uno dei rischi più frequenti durante la navigazione in Internet: quello di incappare in notizie non verificate o false, la cui circolazione può creare rischi per la società o diventare pericolosa per le persone. Un fenomeno che si può battere solo dando alle nuove generazioni gli strumenti per risalire alla fonte delle notizie e distinguere le informazioni corrette da quelle scorrette.

Il progetto riguarderà 4,2 milioni di ragazzi delle scuole secondarie di I e II grado, e fa parte di un più ampio pacchetto di azioni che il Ministero sta mettendo in campo sul tema del controllo delle fonti e per l’educazione civica digitale. Tali azioni rientrano infatti nelle indicazioni sul potenziamento dell’offerta formativa previste dalla legge 107/2015 (Buona Scuola).

È previsto anche un pacchetto di materiali didattici per gli insegnanti.

Fra i partner del progetto ci sono la Rai, la Federazione degli editori (Fieg), Confindustria. Ma anche importanti attori della Rete come Facebook e Google, strategici per incidere sulla radice del problema: le piattaforme su cui circolano le cosiddette fake news.

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