Fondi alle reti per la certificazione delle competenze

La terza annualità delle misure di accompagnamento alle Indicazioni nazionali per il primo ciclo ha per focus la certificazione delle competenze. Ora le scuole possono richiedere fondi per proseguire nelle attività di ricerca e formazione. Le procedure per l’assegnazione dei finanziamenti devono concludersi a livello regionale entro il 20 ottobre con l’individuazione delle scuole capo-fila di rete. Il punto a cura di Giancarlo Cerini.

 

 

Tra le diverse linee finanziarie che la legge 440 per il 2015 mette a disposizione delle scuole (vedi il ns. articolo[1] su “Notizie della Scuola” 24/2015) appare un intervento finanziario di 500.000 euro per proseguire le misure di accompagnamento alle Indicazioni nazionali per il primo ciclo (DM 254/2012). Siamo giunti al terzo anno di lavoro sulle Indicazioni e per il 2015-16 il focus è costituito dalla certificazione delle competenze, che è prevista per le quinte classi elementari e per la terza media.

Ora, le scuole sperimentatrici (ma anche altre) possono richiedere fondi per proseguire nelle attività di ricerca e formazione. La nota MIUR 8630 del 18-9-2015 (cui è allegata una scheda-progetto e il decreto con la ripartizione dei finanziamenti) stabilisce le procedure per l’assegnazione dei fondi, che si deve concludere a livello regionale entro il 20 ottobre, con l’individuazione delle scuole capo-fila di rete cui saranno assegnate le risorse.

 

 

La sperimentazione della certificazione

Tra le diverse linee finanziarie che la legge 440 per il 2015 mette a disposizione delle scuole (vedi il ns. articolo[2] su “Notizie della Scuola” 24/2015) appare un intervento finanziario di 500.000 euro per proseguire le misure di accompagnamento alle Indicazioni nazionali per il primo ciclo (DM 254/2012). Siamo così giunti al terzo anno di lavoro sulle Indicazioni e per il 2015-16 il focus è costituito dalla certificazione delle competenze, che è prevista per le quinte classi elementari e per la terza media. Lo scorso anno scolastico, infatti, è stato proposto dal MIUR un modello nazionale per la certificazione (CM 3/2015) che le scuole potevano adottare liberamente in via sperimentale. Quasi 1.500 scuole del primo ciclo hanno accolto la proposta e si sono impegnate nei mesi finali dell’anno scolastico 2014-15 a “provare” il prototipo di modello. I riscontri di tale sperimentazione saranno a breve messi a disposizione sul sito dedicato alle Indicazioni (www.indicazioninazionali.it), dopo che il 3 settembre u.s. sono stati presentati ai referenti degli staff regionali sulle Indicazioni. Si può già anticipare che l’atteggiamento delle scuole è stato di gradimento verso il nuovo modello, per la sua valenza formativa che non prevede livelli negativi (non c’è voto numerico), per l’ancoraggio al profilo del 14enne ed alle competenze europee, per la possibilità di personalizzare il profilo. Sono però emersi anche molti interrogativi circa alcuni punti ancora ambigui: come mettere in relazione le competenze trasversali con gli apprendimenti nelle discipline? Come acquisire “evidenze” circa la progressione delle competenze? Come semplificare il linguaggio affinché sia alla portata di tutti i genitori? Quale valore dare alla certificazione? Sono aspetti che meritano di essere approfonditi, prima di varare il modello definitivo di certificazione.[3]

 

Come richiedere i finanziamenti

Ora, le scuole sperimentatrici (ma anche altre) possono richiedere fondi per proseguire nelle attività di ricerca e formazione. La nota MIUR 8630 del 18-9-2015 (cui è allegata una scheda-progetto e il decreto con la ripartizione dei finanziamenti) stabilisce le procedure per l’assegnazione dei fondi, che si deve concludere a livello regionale entro il 20 ottobre, con l’individuazione delle scuole capo-fila di rete cui saranno assegnate le risorse.

In sintesi:

a) si privilegiano i progetti di rete (mediamente 5 scuole coordinate sul territorio)

b) ogni rete potrà richiedere una cifra che oscilla dai 2.000 ai 4.000 euro;

c) i temi da affrontare riguardano i diversi aspetti della certificazione delle competenze (indicatori, livelli, personalizzazione, progressione, trasversalità, ecc.) nella loro connessione con le Indicazioni/2012 (didattica per competenze, curricolo verticale, valutazione formativa, ecc.);

d) la richiesta va presentata all’USR di riferimento (entro la data che sarà stabilita negli avvisi pubblicati entro il 25 settembre p.v.);

e) un’apposita commissione regionale valuta i progetti;

f) le attività si svolgono di norma nell’a.s. 2015-6 ed i fondi vanno rendicontati con le modalità previste dal DM 435/2015 (ove sono allegati vari modelli amministrativi.

Le risorse a disposizione non sono molte ed è prevedibile che si possano finanziare solo 1-2 reti per ogni provincia. È però probabile che ulteriori finanziamenti (nell’ambito dei fondi europei) possano essere messi a disposizione nei prossimi mesi. Quindi è opportuno “allenarsi” ad organizzare progetti n rete che comunque sono un’occasione di crescita per le scuole e gli insegnanti.

Le esperienze dei primi due anni di “misure di accompagnamento” alle Indicazioni (il 2013-14 e il 2014-15) hanno rivelato un pervicace desiderio delle scuole di partecipare ai processi di innovazione e di prendersi cura della formazione dei docenti. In effetti sono state allestite oltre 700 reti di scuole in tutto il territorio.

 

Il prosieguo della sperimentazione

Le attività formative che si vanno a progettare nelle prossime settimane si muovono quindi lungo un duplice alveo: da un lato proseguire la ricerca sulle Indicazioni/2012 e sui suoi aspetti di novità (uno per tutti: la didattica per competenze), dall’altro contribuire a conoscere le nuove modalità di certificazione delle competenze (in relazione ai modelli proposti). È evidente che non è in gioco solo la redazione formale di un documento o di un certificato, ma sono richiamate altre questioni assai rilevanti sotto il profilo didattico. Prima di certificare, occorre chiedersi come e cosa valutare (e con quali strumenti, visto che le competenze sono un oggetto assai complesso), ma prima ancora occorre impostare la didattica in modo che possa promuovere effettivamente le competenze (e saggiamente occorre predisporre percorsi didattici che tengano insieme l’apprendimento di abilità e conoscenze, ma che si aprano ad un loro ri-uso intelligente e consapevole (competenze). Sono questi gli aspetti che hanno stimolato molte scuole a cimentarsi con la sperimentazione: per rinnovare la didattica e per  sviluppare una valutazione di tipo formativo.

A breve, il CSN - Comitato Scientifico Nazionale per le Indicazioni - che sovraintende alle misure di accompagnamento inoltrerà alle scuole opportune indicazioni per  la prosecuzione della sperimentazione “definendo nel e modalità operative e gli ambiti del lavoro formativo affidati alle scuole”. (nota 8630 cit.).

Che ci siano molte scuole impegnate in questi processi di innovazione e di formazione è un buon segno, proprio in questa fase di evoluzione del sistema scolastico (Legge 107/2015)[4]. In particolare vogliamo segnalare che tra le deleghe previste dalla legge, una riguarda proprio l’adeguamento della normativa in materia di valutazione e certificazione delle competenze (Legge 13-7-2015, n. 107, art. 1, comma 181, lett. i). Se le nuove modalità di valutazione (ivi compresa la revisione dell’esame di terza media) dovranno mettere in risalto “la funzione formativa e di orientamento della valutazione”, allora è di tutta convenienza che nel nostro Paese ci sia un cantiere aperto, fatto di tante scuole che fanno formazione e ricerca su temi che il legislatore dovrà affrontare nei prossimi mesi. Si è detto, da molte parti, che la riforma per essere attuata ha bisogno di un forte livello di coinvolgimento del mondo della scuola. Questo è un primo esempio per mettere alla prova queste buone intenzioni.

 

Giancarlo Cerini


[1] G.Cerini, Il “tesoretto” della 440: per avviare l’innovazione, in “Notizie della scuola”, n. 24, 16-31 agosto 2015, Tecnodid.

[2] G.Cerini, Il “tesoretto” della 440: per avviare l’innovazione, in “Notizie della scuola”, n. 24, 16-31 agosto 2015, Tecnodid.

[3] Per la conoscenza degli aspetti pedagogici dei nuovi modelli di certificazione si rimanda al numero monografico di “Notizie della Scuola”,  n. 11, 1-15 febbraio 2015, che contiene tutta la documentazione relativa alla CM 3/2015 oltre a saggi di M.Castoldi, G.Cerini, F. Da Re, M.Spinosi.

[4] Per la conoscenza dei contenuti della legge 107/2015 si rimanda al testo: G.Cerini, M.Spinosi (a cura di), Una mappa per la riforma, Tecnodid, Napoli, 2015, che contiene testi, schede e commenti curati da Accorsi, Baldascino, Bottino, Carlini, Castoldi, Cerini, Dutto, Granello, Guglietti, Serafin, Spinosi, Stancarone.