Valutazione Dirigenti scolastici: i dati del Portfolio

L’Osservatorio per la valutazione della dirigenza scolastica, istituito dal Miur, ha diffuso i primi dati che emergono dal Portfolio. La prima fase di applicazione del Sistema nazionale di valutazione della dirigenza scolastica ha registrato una partecipazione del 67%.

I dati sono stati presentati lo scorso 19 gennaio al Miur nel corso della riunione con l’Osservatorio per la valutazione della dirigenza scolastica.

La prima parte dei Portfolio compilati, dedicata ai dati anagrafici, evidenzia che oltre il 60% dei Dirigenti scolastici proviene da una formazione umanistica, il 40% ha almeno una certificazione informatica, il 19% ha una certificazione linguistica, il 25% ha almeno una pubblicazione all’attivo. Il 42% ha oltre 10 anni di anzianità di servizio e il 19% dirige da più di 7 anni la stessa scuola.

La seconda parte è riferita all’autovalutazione professionale, effettuata dall’84% dei dirigenti che, nella maggior parte dei casi, hanno evidenziato criticità nel settore del monitoraggio-valutazione-rendicontazione. L’autovalutazione viene effettuata attraverso l’assegnazione di punteggi,  da A (forti competenze) a D (forti criticità), a 5 aree tematiche: definizione dell'identità, dell'orientamento strategico e della politica dell'istituzione scolastica; gestione, valorizzazione e sviluppo delle risorse umane; promozione della partecipazione, cura delle relazioni e dei legami con il contesto; gestione delle risorse strumentali e finanziarie, gestione amministrativa e adempimenti normativi; monitoraggio, valutazione e rendicontazione. Nell’assegnazione del punteggio, il dirigente ha la possibilità di motivare lo stesso con una riflessione sulle criticità, orientata al miglioramento.

La terza parte riporta informazioni e valutazioni relative alle azioni professionali del Dirigente finalizzate al raggiungimento degli obiettivi di gestione dell’istituto. Ne emerge un forte investimento nei processi finalizzati a: Curricolo di progettazione e valutazione dell’attività didattica di istituto (18%), Ambiente di apprendimento (18%) e Inclusione (17%). Sul fronte degli ambienti di apprendimento, il 34% dei Ds afferma di investire in particolare nell’innovazione metodologica, nella consapevolezza e convinzione che l’innovazione delle metodologie di apprendimento sia necessaria alla scuola del futuro.

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