Atto di indirizzo politico istituzionale per il 2022: tra le priorità formazione e investimenti

Il Ministro dell'Istruzione ha firmato l'atto di indirizzo politico istituzionale per l'anno 2022, concernente l’individuazione delle priorità politiche del Ministero dell'Istruzione.

Con decreto n. 281 del 15 settembre 2021 è stato adottato l'Atto di indirizzo politico istituzionale che individua le priorità politiche che orienteranno l’azione del Ministero dell’istruzione per l’anno 2022 e per il triennio 2022-2024.

Le priorità sono state definite in coerenza con i documenti di programmazione economico-finanziaria, il DEF 2021, con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e con gli obiettivi di sviluppo sostenibile stabiliti dall'Agenda 2030, tutti applicabili al sistema nazionale di istruzione e formazione.

Nello specifico, le priorità che ispireranno l’azione del Ministero per l’anno 2022 sono otto, declinate in specifiche linee di azione e che riflettono in maniera puntuale gli ambiti di intervento con strumenti organizzativi e gestionali:

1) garantire il diritto allo studio per tutte le studentesse e tutti gli studenti;

2) potenziare l’offerta formativa nelle scuole di ogni ordine e grado;

3) promuovere processi di innovazione didattica e digitale;

4) promuovere politiche efficaci per la valorizzazione del personale scolastico;

5) investire sull’edilizia scolastica e ripensare gli ambienti di apprendimento in chiave innovativa;

6) rilanciare l’autonomia scolastica e valorizzare il sistema nazionale di valutazione;

7) investire sul sistema integrato 0-6;

8) rafforzare la capacità amministrativa e gestionale del Ministero.

Resta evidente che investire sulla formazione delle giovani generazioni costituisce quindi una leva strategica fondamentale per promuovere una ripresa intelligente, sostenibile e realmente inclusiva.  La rinnovata consapevolezza del valore strategico che assumono gli investimenti per il rilancio del sistema educativo, rispetto alle prospettive di ripresa e di crescita del nostro Paese, si riflette in un significativo aumento delle risorse stanziate proprio per favorire l'arricchimento e l'ampliamento dell'offerta formativa, per gli interventi perequativi finalizzati alla riduzione dei divari e delle disuguaglianze nell’esercizio del diritto all’istruzione, per la continuità didattica degli alunni con disabilità e per l’edilizia scolastica.