Orientamenti per il Piano Triennale dell'Offerta Formativa

Il Miur fornisce alle scuole alcune indicazioni utili per rimodulare il PTOF, al fine di valorizzare il lavoro già svolto ed innescare una riflessione sul ciclo di pianificazione e miglioramento. È inoltre al vaglio la possibilità di mettere a disposizione strumenti di supporto e di semplificazione per rendere possibile una lettura comparata dei PTOF.

Il Piano Triennale dell'Offerta Formativa disegnato dalla Legge 107/2015 è lo spazio progettuale nel quale le scuole definiscono la propria visione strategica. Attualmente i Piani triennali dell'Offerta Formativa si collocano nel secondo anno di attuazione (2016/19). Il triennio di riferimento corrisponde anche a quello di realizzazione delle azioni contenute nel Piano di Miglioramento.

Il PTOF deve integrare in modo armonico e coerente gli obiettivi generali e specifici dei diversi indirizzi di studio, determinati a livello nazionale, con la risposta alle esigenze del contesto culturale, sociale ed economico della realtà locale, a partire quindi da un'analisi del contesto e dall'interpretazione delle sue esigenze educative.

Le scuole possono, entro la fine di ottobre, rivedere il Piano Triennale dell'Offerta Formativa; è utile che tale aggiornamento avvenga anche alla luce delle innovazioni introdotte dai decreti legislativi di cui all'art. 1, comma 181 della Legge 107/2015. È inoltre opportuno considerare il quadro di riferimento indicato dal Piano per l'Educazione alla Sostenibilità che recepisce i Goals dell'Agenda 2030.

La nota Miur 6 ottobre 2017, prot. n. 1830 fornisce alle scuole alcune indicazioni utili per rimodulare il PTOF, al fine di valorizzare il lavoro già svolto ed innescare una riflessione sul ciclo di pianificazione e miglioramento, apportando le integrazioni e gli adeguamenti ritenuti necessari. In particolare:

  • il piano di miglioramento elaborato a seguito dell'autovalutazione;
  • la programmazione delle attività formative rivolte al personale docente e ATA;
  • i percorsi di alternanza scuola-lavoro nella scuola secondaria di secondo grado;
  • le azioni coerenti con le finalità, i principi e gli strumenti previsti nel Piano nazionale per la scuola digitale;
  • i fabbisogni dell'organico dell'autonomia;
  • il fabbisogno di infrastrutture e di attrezzature materiali;
  • l'introduzione di insegnamenti opzionali nel secondo biennio e nel quinto anno delle scuole secondarie di secondo grado, con l'utilizzo delle quote di autonomia e degli spazi di flessibilità.

In una prospettiva di sviluppo e di maggiore connessione tra le informazioni di tutti i documenti di pianificazione, è all'attenzione dell'amministrazione la possibilità di mettere a disposizione strumenti di supporto e di semplificazione per facilitare l'esercizio dell'autonomia scolastica, per rendere possibile una lettura comparata dei Piani Triennali dell'Offerta Formativa in relazione a quegli elementi che devono essere necessariamente presenti e leggibili in modo trasversale.