Protocollo d'Intesa M.I. e C.N.F. 22.07.2020
Protocollo intesa CNF.
Art. 1 - Finalità
Art. 2 - Oggetto
Art. 3 - Modalità operative
Art. 4 - Attività progettuali
Art. 5 - Rapporti tra Ordine degli Avvocati ed istituto scolastico
Art. 6 - Oneri economici
Art. 7 - Durata e modifiche
Formula iniziale
Protocollo d'Intesa tra il Ministero dell'Istruzione e il Consiglio nazionale forense
Vista la legge 15 marzo 1997, n. 59 "Delega al Governo per il conferimento di funzioni e compiti alle regioni ed enti locali, per la riformo della Pubblica Amministrazione e per la semplificazione amministrativa" e, in particolare, le previsioni di cui all'art. 21 in materia di autonomia organizzativa e didattico delle istituzioni scolastiche;
Visto il d.p.r. 8 marzo 1999, n. 275 "Argomento recante norme in materia di autonomia delle istituzioni scolastiche ai sensi dell'art. 21 della legge 15 marzo 1999, n. 59";
Vista la legge 10 marzo 2000, n. 62 "Norme per la parità scolastica e disposizioni sul diritto allo studio e all'istruzione";
Vista la legge costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3 "Modifiche al titolo V della parte seconda della Costituzione", che stabilisce le forme e le condizioni particolari di autonomia degli enti territoriali e delle istituzioni scolastiche;
Visto il decreto legislativo 15 aprile 2005, n. 77 "Definizione delle norme generali relative all'alternanza scuola-lavoro, a norma dell'articolo 4 della legge 28 marzo 2003, n. 53";
Vista la legge 30 dicembre 2018, n. 145, recante "Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2019 e bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021" la quale, all'art. 1, comma 784, ridenomina i percorsi di alternanza scuola-lavoro con la locuzione "Percorsi per le competenze trasversali e per l'orientamento" (PCTO), riconfigurandone la quota oraria annuale per ciascuno dei tre percorsi di studi che caratterizzano l'Ordinamento scolastico italiano;
Visto il decreto ministeriale 22 agosto 2007, n. 139, concernente il "Regolamento recante norme in materia di adempimento dell'obbligo di istruzione, ai sensi dell'articolo 1, comma 622, della legge 27 dicembre 2006, n. 296";
Visto il d.p.r. 20 marzo 2009, n. 89, concernente la "Revisione dell'assetto ordinamentale, organizzativo e didattico della scuola dell'infanzia e del primo ciclo di istruzione ai sensi dell'articolo 64, comma 4, del decreto legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133";
Visto il decreto ministeriale 16 novembre 2012, n. 254, "Regolamento recante indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell'infanzia e del primo ciclo d'istruzione, a norma dell'articolo 1, comma 4, del decreto del Presidente della Repubblica 20 marzo 2009, n. 89";
Vista la nota prot. n. 3645 del 1° marzo 2018, per il tramite della quale il Comitato scientifico per le Indicazioni nazionali della scuola dell'Infanzia e del primo ciclo di istruzione presenta al MIUR il documento di indirizzo "Indicazioni nazionali e nuovi scenari", con lo scopo di una rilettura delle Indicazioni nazionali di cui al decreto ministeriale 16 novembre 2012, n. 254, sopra citato;
Visto il decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 62, recante "Norme in materia di valutazione e certificazione delle competenze nel primo ciclo ed esami di Stato, a norma dell'articolo 1, commi 180 e 181, lettera i), della legge 13 luglio 2015, n. 107";
Visto il decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 61 "Revisione dei percorsi dell'istruzione professionale nel rispetto dell'articolo 117 della Costituzione, nonché raccordo con i percorsi dell'istruzione e formazione professionale, a norma dell'articolo 1, commi 180 e 181, lettera d), della legge 13 luglio 2015, n. 107";
Visto il d. p.r. 15 marzo 2010, n. 88 "Regolamento recante norme per il riordino degli istituti tecnici a norma dell'articolo 64, comma 4, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133";
Visto il d. p.r. 15 marzo 2010, n. 89 "Regolamento recante revisione dell'assetto ordinamentale, organizzativo e didattico dei licei a norma dell'articolo 64, comma 4, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133";
Vista la legge 30 ottobre 2008, n. 169, "Conversione in legge, con modificazioni del decreto-legge 1° settembre 2008, n. 137, recante disposizioni urgenti in materia di istruzione e università" che ha istituito l'insegnamento di Cittadinanza e Costituzione, e la c.m. n. 86 del 2010 che ha fornito le condizioni di svolgimento a tutte le scuole di ogni ordine e grado del territorio nazionale;
Vista la legge 20 agosto 2019, n. 92, recante "Introduzione dell'insegnamento scolastico dell'educazione civica" la quale, all'art. 2, comma 9, dispose che "A decorrere dal 1° settembre del primo anno scolastico successivo all'entrata in vigore della presenta legge, sono abrogati l'articolo 1 del decreto-legge 1° settembre 2008, n. 137, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 ottobre 2008, n. 169, nonché il comma 4 dell'articolo 2 e il comma 10 dell'articolo 17 del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 62";
Vista la legge 13 luglio 2015, n. 107 "Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti" e, in particolare, il comma 34 dell'art. 1 che, attraverso la modifica dell'art. 1 comma 2 del d.lgs. 15 aprile 2005, n.77, estende la possibilità di realizzare i progetti alternanza scuola-lavoro con gli Ordini professionali;
Considerato che le Parti intendono promuovere la cultura della legalità nelle scuole di ogni ordine e grado attraverso l'approfondimento delle competenze in materia di cittadinanza attiva e democratica, anche tramite Io sviluppo di comportamenti responsabili ispirati alla conoscenza e al rispetto della legalità, di cui all'art. 1, comma 7, lettere d) ed e), della legge 13 luglio 2015, n. 107;
Considerato, altresì, che le Parti intendono promuovere la realizzazione - presso le scuole secondarie di secondo grado - di Percorsi per le competenze trasversali e l'orientamento, anche per il tramite degli Ordini distrettuali e circondariali, volti ad implementare la cultura della legalità attraverso percorsi formativi che combinino lo studio teorico d'aula con forme di apprendimento pratico svolte nel contesto professionale forense, al fine di favorite l'acquisizione da parte degli studenti di conoscenze, abilità e competenze in merito al ruolo dell'avvocato nella società, sia nelle attività processuali che extragiudiziali;
Considerato, inoltre, che Ie Parti intendono sviluppare una costante collaborazione, al fine di promuovere iniziative comuni, volte a fornire indicazioni agli Ordini territoriali degli Avvocati e agli istituti scolastici interessati alla sottoscrizione di convenzioni:
a) per il conseguimento di un miglioramento qualitativo dei percorsi formativi scolastici nell'ambito dei piani triennali dell'offerta formativa, che ogni istituto scolastico predispone ai sensi dell'art. 3 del d. p.r. 8 marzo 1999, n. 275, come novellato dall'art. 1, comma 14, della legge 13 luglio 2015, n. 107, prevedendo ol svolgimento di specifici moduli sui temi della educazione alla cittadinanza e alla legalità;
b) per la realizzazione di Percorsi per le competenze trasversali e l'orientamento di cui alla legge 30 dicembre 2018, n. 145, art. 1, comma 784:
1) individuando le direttrici entro le quali si debbano realizzare, nell'ambito della progettazione curriculare, extracurriculare, educativa ed organizzativa, incontri informativi ad hoc sui temi della educazione alla cittadinanza e alla legalità;
2) stabilendo le linee uniformi per la predisposizione anche dei piani triennali dell'offerta formativa, tenendo conto delle effettive peculiarità ed esigenze degli istituti scolastici di ogni ordine e grado, avuto riguardo anche alia dislocazione territoriale e ad ulteriori specificità ;
Considerato, infine, che le Parti concordano sull'opportunità di elaborare, sviluppare e condividere posizioni comuni sui temi della educazione alia cittadinanza e alla legalità, stabilendo un programma minimo comune a cui ogni singolo istituto scolastico potrà attenersi nella predisposizione del proprio piano triennale dell'offerta formativa di cui all'art. 3 del d.P.R. 8 marzo 1999, n. 275, come novellato dall'art. 1, comma 14, della legge 13 luglio 2015, n. 107, ovvero nella predisposizione di un Percorso per le competenze trasversali e l'orientamento;
Ritenuto opportuno sviluppare azioni sinergiche per favorire, in generale, il miglioramento qualitativo dei percorsi formativi scolastici attraverso la sottoscrizione di convenzioni tra gli Ordini territoriali degli Avvocati e gli istituti scolastici nel cui circondario hanno sede e, per ciò che concerne i Percorsi per le competenze trasversali e l'orientamento, previa iscrizione dei primi al cd. "Registro nazionale per l'alternanza scuola lavoro" di cui all'art.1, comma 41, lett. a), della legge 13 luglio 2015, n. 107;
Le parti convengono quanto segue
1. Con il presente Protocollo d'Intesa le Parti si impegnano alla realizzazione di azioni comuni volte a favorire e conseguire un miglioramento qualitativo dei percorsi formativi scolastici nell'ambito dei piani triennali dell'offerta formativa che ogni istituto scolastico predispone ai sensi dell'art. 3 del d. P.R. 8 marzo 1999, n. 275 come novellato dall'art. 1, comma 14, della legge 13 luglio 2015, n. 107, prevedendo Io svolgimento di specifici moduli sui temi della educazione alla cittadinanza e alla legalità.
2. Con il presente Protocollo d'Intesa le Parti si impegnano alia realizzazione di azioni comuni volte a promuovere ed incentivare la realizzazione di attività progettuali specifiche per il primo ciclo di istruzione e, per il tramite di convenzioni di cui all'art. 1, comma 40, della legge 13 luglio 2015, n. 107 tra i Consigli degli Ordini territoriali degli Avvocati e gli istituti scolastici del secondo ciclo di istruzione, Percorsi per le competenze trasversali e l'orientamento, per ii triennio delle scuole secondarie di secondo grado, secondo quanto previsto dalla citata legge e dal decreto legislativo 15 aprile 2005, n. 77, così come modificato dalla legge 30 dicembre 2018, n. 145 e successive modifiche, prevedendo lo svolgimento di specifici moduli di orientamento sui temi della educazione alla cittadinanza e alla legalità, nonché forme di apprendimento pratico da svolgersi presso l'Ordine forense.
3. Le azioni comuni di cui ai commi che precedono devono perseguire il raggiungimento dei seguenti obiettivi:
a) per le scuole di ogni ordine e grado: sviluppo delle competenze in materia di cittadinanza attiva e democratica attraverso la valorizzazione dell'educazione interculturale e alla pace, il rispetto delle differenze e il dialogo tra le culture, lo stimolo dell'assunzione di responsabilità nonché della solidarietà e della cura dei beni comuni e della consapevolezza dei diritti e dei doveri;
b) per il secondo ciclo di istruzione: potenziamento delle conoscenze in materia giuridica ed economico-finanziaria, sviluppo ed implementazione della conoscenza del ruolo dell'avvocato nella società sia nell'ambito delle attività processuali che extragiudiziali, orientamento alia professione di avvocato sia nel campo civile che penale.
1. Le Parti, di concerto tra loro e per il raggiungimento delle finalità di cui all'art. 1, attraverso il presente Protocollo:
a) individuano le modalità operative che dovranno essere indicate nell'ambito delle convenzioni di cui all'art. 1, commi 1 e 2, e delle quali gli istituti scolastici terranno conto nella predisposizione del piano triennale dell'offerta formativa, prevedendo Io svolgimento di percorsi formativi specifici impartiti da avvocati, in affiancamento ai docenti, ed aventi ad oggetto l'educazione alla cittadinanza e alla legalità;
b) elaborano una Progettazione minima comune per la realizzazione dei percorsi formativi e dei Percorsi per le competenze trasversali e per l'orientamento, con particolare riferimento agli allegati al presente protocollo di intesa, anche mediante l'elaborazione o la raccolta di idonei materiali illustrativi e divulgativi, cui dovrà fare riferimento ogni singola convenzione sottoscritta tra Ordine territoriale degli Avvocati e istituto scolastico.
1. Il piano triennale dell'offerta formativa predisposto da ogni singolo istituto scolastico ovvero, in particolare, il progetto concernente i Percorsi per le competenze trasversali e l'orientamento in esso contenuto potrà prevedere, ferma restando l'autonomia didattica ed organizzativa della scuola - nell'ambito della progettazione didattica curriculare, extracurriculare ovvero educativa ed organizzativa - lo svolgimento, per ogni anno scolastico, di singole attività formative o moduli di orientamento, della durata non inferiore a due ore ciascuno, sui temi dell'educazione alla cittadinanza e alla legalità, secondo quanto indicato nell'allegato n. 1 al presente Protocollo.
2. I moduli di cui al comma che precede dovranno essere svolti da avvocati individuati dall'Ordine locale, secondo tempi e modalità di attuazione che le singole scuole concorderanno, preventivamente o di volta in volta, con l'Ordine locale medesimo.
3. Per i fini di cui al precedente comma, l'Ordine locale degli Avvocati e l'Istituto scolastico possono costituire un Comitato Tecnico Scientifico paritetico composto da tre rappresentanti dell'istituto scolastico, di cui il Dirigente scolastico (o suo delegato) come membro di diritto e uno necessariamente appartenente ai rappresentanti dei genitori, nonché da tre rappresentanti dell'Ordine degli Avvocati, uno dei quali è il Presidente del Consiglio dell'Ordine stesso, ovvero un suo delegato. Il Comitato Tecnico Scientifico può fornire elementi di supporto per la progettazione di specifiche iniziative, da inserire nel piano triennale dell'offerta formativa, nonché per la redazione del progetto relativo ai Percorsi per le competenze trasversali e l'orientamento. La partecipazione al Comitato Tecnico Scientifico é gratuita.
1. Le Parti, fermo restando che con separato atto ad integrazione del presente Protocollo possono individuare più specificamente gli argomenti in materia di educazione alla cittadinanza e legalità, da inserirsi nel piano triennale dell'offerta formativa predisposto da ciascun istituto scolastico aderente, sin da ora stabiliscono che le convenzioni di cui all'art. 1, commi 1 e 2 prevedano che i contenuti della Progettazione minima comune di cui all'art. 2 abbiano comunque ad oggetto:
a) per la scuola dell'infanzia e primaria il progetto di cui all'allegato n. 2, da svolgersi attraverso modalità di trasmissione dei saperi e delle esperienze commisurate all'età evolutiva dei discenti:
- costruzione del senso di legalità e sviluppo dell'etica della responsabilità;
- prima conoscenza della Costituzione della Repubblica italiana;
- acquisizione delle competenze per l'esercizio della cittadinanza nel più esteso contesto dei diritti dell'infanzia;
- educazione all'esercizio del diritto alla parola;
b) per la scuola secondaria di I grado il progetto di cui all'allegato n. 3, da svolgersi attraverso modalità di trasmissione dei saperi e delle esperienze commisurate all'età evoIutiva dei discenti:
- costruzione del senso di legalità e sviluppo dell'etica della responsabilità;
- conoscenza della Costituzione della Repubblica italiana;
- acquisizione delle competenze per l'esercizio della cittadinanza nel più esteso contesto dei diritti dell'infanzia;
- educazione all'esercizio del diritto alla parola;
- modalità di gestione dei conflitti.
c) per la scuola secondaria di II grado il progetto di cui all'allegato n. 4:
- l'introduzione al diritto, con particolare riferimento ai diritti e doveri costituzionali, alla tutela delle libertà fondamentali, anche in redazione al processo di integrazione europea;
- l'educazione alla legalità e ai valori della democrazia e della partecipazione;
- l'educazione alla cittadinanza, anche con riguardo agli obiettivi di attuazione dei principi di pari opportunità, educazione alia parità tra i sessi, prevenzione della violenza di genere e di tutte le discriminazioni, di cui all'art. 1, comma 16, della Legge 13 luglio 2015, n. 107;
- l'educazione al rispetto delle differenze e al dialogo tra le culture, nonché ai principi di solidarietà e di cura dei beni comuni;
- lo svolgimento di un modulo pratico di esperienze sul campo con l'assistenza di avvocati.
1. Le Parti, di comune accordo, stabiliscono che ogni singola convenzione tra Ordine locale degli Avvocati ed istituto scolastico possa prevedere l'attivazione di una specifica progettualità, di uno dei percorsi opzionali di cui all'art. 1, comma 28, della Legge 13 luglio 2015, n. 107, ovvero la realizzazione di un Percorso per le competenze trasversali e l'orientamento di cui all'art. 1, comma 784, della legge 30 dicembre 2018, n. 145.
2. Delle convenzioni stipulate per l'attivazione di un corso opzionale di cui all'art. 1, comma 28, della Legge 13 luglio 2015, n. 107 è fatta menzione nel piano triennale dell'offerta formativa dell'Istituzione scolastica.
3. Ogni Ordine degli Avvocati che sottoscriverà una convenzione con un istituto scolastico per la realizzazione dei fini di cui all'art. 1, si impegna:
a) ad indicare, per lo svolgimento dei percorsi formativi di Cui al precedente art. 3, comma 2, avvocati iscritti nell'albo ordinario e/o praticanti avvocati iscritti nell'apposito registro;
b) a sostenere i costi di eventuali rimborsi delle spese vive sostenute in favore degli avvocati e/o dei praticanti avvocati impegnati nella realizzazione di quanto oggetto della anzidetta convenzione.
1. Le convenzioni di cui all'art. 1, commi 1 e 2, dovranno stabilire che le iniziative formative strutturate secondo le previsioni di cui all'art. 3 siano impartite, di regola, a titolo gratuito ovvero, ove possibile, finanziate con fondi privati.
2. Eventuali ulteriori costi, ivi compresi quelli per la copertura assicurativa dell'avvocato-formatore, ove l'istituto scolastico sia sprovvisto di una polizza assicurativa comprendente la copertura di esperti esterni, potranno essere sostenute, ove possibile, dal Consiglio dell'Ordine degli Avvocati.
3. Dall'attuazione del presente Protocollo d'intesa non devono, in ogni caso, derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.
1. Il presente Protocollo decorre dalla data della sua sottoscrizione ed ha durata triennale.
Allegato 1 - Progettazione minima comune ex art. 2, comma 1 lett. b) in materia di Percorsi per le competenze trasversali e l'orientamento (PCTO)
Il progetto. I Percorsi per le competenze trasversali e l'orientamento (PCTO) sono percorsi progettati, attuati, verificati e valutati, sotto la responsabilità dell'istituzione scolastica o formativa, sulla base di apposite convenzioni con le imprese, o con le rispettive associazioni di rappresentanza, o con le camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura, o con gli enti pubblici e privati, ivi inclusi quelli del terzo settore, disponibili ad accogliere gli studenti per periodi di apprendimento in situazione lavorativa, che non costituiscono rapporto individuale di lavoro (art.4 d. lgs. 15 aprile 2005, n. 77).
Destinatari. Scuola secondaria di secondo grado (Licei e Istituti tecnici e professionali).
I moduli: La presente progettazione teorico-pratica è suddivisa in sei moduli; il numero di incontri è variabile e il monte orario che può essere autonomamente stabilito su base convenzionale.
1) Educazione alla legalità e cittadinanza attiva;
2) Introduzione al diritto;
3) Il diritto vivente;
4) La professione forense (la funzione sociale dell'avvocato);
5) La tutela dei diritti nel e fuori dal processo;
6) Esperienze sul campo.
Metodologie. Lezioni frontali, workshop, simulazioni, role play, panel di esperti, oratori a invito e brainstorming.
Moduli | Progettazione minimo comune |
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Modulo primo Educazione alla legalità e cittadinanza attiva. |
L'interesse individuale e la legalità: convergenza o contrasto? È conveniente rispettare la legge? Educazione alla partecipazione democratica e costruzione della coesione sociale. |
Farsi cittadini. Perché scegliere i principi costituzionali e il rispetto reciproco della libertà come know how per la convivenza? | |
La legge è per tutti. Le ragioni dei più deboli e l'universalità diritto. | |
Discriminazioni, violenza di genere e abusi sui minori come negazione del fondamento dei diritti dei più forti. | |
Il diritto casa delle differenze. Come gestire i rapporti tra le culture con le parole | |
delle leggi. | |
Ciascuno per tutti, tutto per nessuno. La cura dell'Altro e la solidarietà come | |
presupposto per la disponibilità dei beni comuni. | |
Modulo secondo Introduzione al diritto. |
Come nasce una Costituzione? I Costituenti e la progettazione della Repubblica Italiana. L'Europa di oggi, l'Italia di domani. Cos'è la Carta dei diritti degli europei? Vademecum per usare la Convenzione europea dei diritti dell'uomo per la salvaguardia dei diritti dei cittadini d'Europa. |
Scoprire il senso del diritto. È possibile vivere in un mondo senza diritti né doveri? | |
Lavoro e vita. Quali sono i diritti dei lavoratori? Chi ha lavora ha strumenti per tutelarsi dal rischio di sfruttamento? Quali strumenti ha il datore di lavoro per tutelarsi dalle frodi da parte dei lavoratori? Perdere il lavoro: i licenziamenti e la tutela dei lavoratori e delle famiglie. La sicurezza sul lavoro: incidenti e morti bianche. Lavoro e impresa, cooperative e nuove forme di impresa/lavoro autogestite. | |
Modulo terzo Il diritto vivente. |
Cosa significa acquistare qualcosa? Il contratto come strumento della vita quotidiana: cos'è, come si fa, come non si deve fare (mala fede, violazioni dell'equità e usi illeciti della libertà di contrarre), quali sono le sue conseguenze. Breve apprendistato del contraente illustrato con situazioni tratte dall'esperienza comune (Facebook). |
Le trappole della rete. Social network, cyber bullismo, usi e abusi dell'immagine. | |
Non basta saper guidare. Perché conoscere il codice della strada salva la vita (propria e altrui)? | |
Quanto valgono le idee? A chi appartengono? Si può essere proprietari di ciò che non si può toccare né vedere? E se le idee non fossero di nessuno e di chiunque? Un itinerario tra diritti d'autore, copyright, brevetti, marchi, proprietà intellettuale e industriale. Cos'è e cosa protegge la Siae? | |
Modulo quarto La professione forense e la funzione sociale dell'avvocato. |
Visita al Consiglio dell'Ordine degli Avvocati - Breve presentazione delle attività, compiti e funzioni. |
Cosa fanno gli avvocati? Quando si ha bisogno di loro? L'assistenza legale dentro e fuori i tribunali. Conoscere il diritto, difendere i propri diritti: avvocati, clienti ed esercizio di una cittadinanza consapevole. | |
Come lavora un avvocato. Ascoltare, studiare, scrivere, difendere: dallo studio e preparazione delle cause, alle ricerche giurisprudenziali, dalla stesura di memorie difensive e altri tipi di atti alla difesa nel processo. | |
Cosa si fa negli studi legali? Come funzionano? Lo studio legale è (solo) una piccola impresa professionale? La funzione pubblica dell'avvocatura e i doveri nei confronti di clienti, magistrati e colleghi. Cosa gli avvocati hanno il dovere di dire ai clienti, cioè che i clienti è preferibile dicano agli avvocati. Il carattere personale della prestazione professionale. | |
L'avvocato e le Istituzioni. L'obbligo di aggiornamento e di formazione continua. | |
Modulo quinto (teorico-pratico) La tutela dei diritti nel e fuori dal processo. |
Come si svolge un processo. I tipi di processo: civile, penale amministrativo. Quando si va di fronte al Giudice di pace. Dalla teoria alla pratica: casi ed esempi tratti dall'esperienza. |
Presentazione e illustrazione di un caso concreto di carattere civile; divisione degli alunni in gruppi e assegnazione a ciascun gruppo di un ruolo tecnico (attore, convenuto, giudicante). Simulazione di un processo civile, interpretato nei vari ruoli tecnici dagli alunni, con relativa sentenza. | |
Giustizia fuori dal processo. La risoluzione alternativa delle controversie. Metodi, soggetti, luoghi e questioni. | |
Presentazione e illustrazione di un caso concreto di carattere penale; divisione degli alunni in gruppi e assegnazione a ciascun gruppo di un ruolo tecnico (difesa, accusa, giudicante). Simulazione di un processo penale, interpretato nei vari ruoli tecnici dagli alunni, con relativa sentenza. | |
Presentazione e discussione degli elaborati finali elaborati dagli studenti. | |
Modulo sesto (pratico) Esperienze sul campo. |
Assistenza degli studenti, accompagnati da avvocati, ad udienza pubblica civile[1]. |
Assistenza degli studenti, accompagnati da avvocati, ad udienza pubblica penale. | |
Coinvolgimento degli studenti nell'ambito di eventuali progetti di risocializzazione delle persone private della libertà personale. | |
Coinvolgimento degli studenti nello sportello del cittadino ed altri uffici degli Ordini (organismi di mediazione, ufficio per patrocinio a spese dello Stato ecc.). |
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[1] Per la partecipazione alle udienze è necessario richiedere ed ottenere l'autorizzazione del Presidente del Tribunale e dei Presidenti di Sezione anche per l'ingresso nelle aule d'udienza nel corso della celebrazione di processi (art. 471 c.p.p.; art. 128 c.p.c. e art. 84 disp. att. c.p.c.).
Allegato 2 - Scuola d'infanzia e primaria
Progetto."Bebè nel mondo che vorrei" - Educhiamo i cittadini del futuro[1]
Descrizione. Il progetto - partendo dai sei racconti raccolti nel volume "Bebè nel mondo che vorrei. Piccoli racconti sui diritti dei piccoli" promosso dalla Fondazione dell'Avvocatura Italiana (FAI), scritto dall'avvocato Alessandra Tilli, edito da Edizione Diritto e Ragione nell'anno 2018 - intende sviluppare i principi di diritto sanciti e tutelati dagli articoli artt. 7-9-14- 19-23-40 della Convenzione dei Diritti dell'infanzia e dell'adolescenza, approvata il 20 Novembre 1989 dall' Assemblea Generale delle Nazioni Unite e ratificata dall'Italia con l.176 del 27 Maggio 1991. Ognuno dei sei racconti porta lo studente-bambino a riflettere sul principio di diritto semplificato in "Lo sai che?" attraverso una proposta di gioco e di approfondimento nello spazio "Vuoi giocare?"; allo stesso tempo, consente all'adulto di consultare il testo integrale degli articoli, nella traduzione di cui alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale 11 Giugno 1991, in un'apposita appendice contenuta nel volume.
Destinatari. Il progetto si rivolge ai bambini delle scuole dell'infanzia e delle scuole primarie quale proposta didattica volta ad affiancare l'insegnamento trasversale dell'educazione civica prevista dalla legge 20 agosto 2019, n. 92. La narrazione attraverso la favola di Bebè introduce i bambini, con una modalità giocosa, ad affrontare le vicende in cui incorrono gli animali protagonisti alle prese con situazioni talvolta paradossali ma anche relazionabili alle esperienze di vita reale. Le competenze che si vogliono trasmettere (con la leggerezza della favola) attengono all'etica del comportamento da tenere nei confronti dell'altro e nel rispetto dell'altro medesimo. La fascia di età cui è rivolto il progetto consente al bambino di identificarsi nei personaggi, dei quali assorbe le qualità e quindi sceglie chi vuole essere, in un percorso di sviluppo delle proprie risorse interiori, delle proprie capacità e della conoscenza e consapevolezza delle regole che disciplinano il suo agire nell'alveo del complesso sistema di equilibri tra diritti e doveri proprio del vivere in società.
Metodologie. Il progetto è condotto dal personale docente unitamente al tutor/avvocato o, in alternativa dal personale docente preventivamente formato, con l'obiettivo di sviluppare nel bambino, attraverso la narrazione prima e le attività laboratoriali previste al termine di ogni storia, le proprie risorse interiori, la propria dignità e la conoscenza dei diritti ineliminabili che questa dignità tutelano ed assicurano. Ogni capitolo del libro è relativo ad una storia che ha una sua autonomia narrativa ma che è collegata strettamente alle successive, in quanto vede quali protagonisti gli stessi personaggi alle prese con diverse situazioni. Sullo sfondo, per ogni storia, un principio di diritto sancito in uno degli articoli della Convenzione dei Diritti dell'infanzia e dell'adolescenza scelti senza voler essere espressione di una graduatoria, perché qualsiasi diritto del bambino è parimenti significativo e fondamentale nel suo percorso di crescita da bambino ad adulto. Al termine di ogni storia è proposta la spiegazione in parole semplici del principio di diritto nello spazio "Lo sai che?" ed una proposta di sviluppo della conoscenza attraverso l'approfondimento delle tematiche trattate nello spazio "Vuoi giocare?". Le attività di gioco/laboratorio proposte hanno la finalità di consentire al bambino di scoprire, di fare e quindi di imparare sviluppando la conoscenza dei propri diritti attraverso la tecnica del learning by doing, che consentirà al bambino di avere anche la consapevolezza delle proprie azioni e sviluppare quindi una logica di pensiero. Le attività dovranno essere modulate in base alla fascia di età e sviluppate in sintonia con le diverse realtà e con le conoscenze pregresse dei bambini perché possa crearsi la situazione ideale per l'integrazione delle nuove conoscenze.
Obiettivi educativi. Il vivere in società comporta una necessaria preparazione per diventare un buon "civis" inteso nel senso di cittadino che concorre al bene comune prendendosi cura della collettività alla quale appartiene e nella quale è chiamato ad esercitare i suoi diritti personali, sociali e politici, conoscendone e rispettandone le regole. Questo percorso progettuale si rivolge ai "cittadini del futuro", con l'obiettivo, di trasmettere attraverso il racconto delle sei favole narrate, la consapevolezza che i bambini hanno, in quanto tali, un patrimonio di diritti. Attraverso le esperienze dei simpatici abitanti (animali umanizzati) di "Lontano Lontano" - luogo fantastico in cui sono ambientati i sei racconti - ci si propone di introdurre il piccolo lettore a riflettere sul tema che intreccia tutte le favole: il diritto dei bambini ad essere educati a diventare adulti maturi e responsabili, consapevoli che è fondamentale e imprescindibile rispettare l'altro, gli altri, a partire dalle quotidiane esperienze relazionali e dalla conoscenza e consapevolezza dei propri diritti e doveri.
Finalità. Il progetto ha la finalità di offrire ai bambini frequentanti le scuole dell'infanzia e primarie un percorso formativo di apprendimento di competenze trasversali attraverso lo strumento della lettura e dell'ascolto, che mette in moto la loro fantasia e suscita emozioni e sentimenti favorendo così un terreno fertile per l'apprendimento dei diritti e dei doveri che sono propri della loro età e strettamente collegati al loro essere bambini, titolari, in quanto tali, di posizioni giuridiche riconosciute e tutelate dalla Convenzione dei Diritti dell'infanzia e dell'adolescenza. Ulteriore finalità perseguita è quella di sviluppare - attraverso il gioco creativo - la fantasia come strumento per esplorare la realtà e comprenderla e per attivare il senso critico, prima qualità necessaria per esercitare un pensiero che sia proprio e libero ed affrontare la crescita da bambino ad adulto attraverso percorsi sempre più adeguati alla fascia di età, alle esigenze individuali ed al grado di competenze acquisite.
Ipotesi di sviluppo dell'attività laboratoriale
Lettura della storia: "Ale Maiale e lo Studio Legale." - Capitolo 6 (Focus della storia: art. 40 della Convenzione sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza)
Attività proposta: Si chiede ai bambini di fare un elenco di cose che sono vietate dalla legge e che quindi non si possono fare. Si invitano ad immaginare che un loro amico o una loro amica abbia fatto una di queste cose. Il gioco che segue vedrà i bambini divisi in gruppi "lavorare" insieme agli avvocati per elaborare la difesa e l'accusa del comportamento individuato come "sbagliato". Il processo al comportamento "sbagliato" verrà sostenuto davanti al Tribunale delle "Buone Regole" formato da avvocati.
Finalità: dare i consigli "giusti" sui comportamenti oggetto della discussione per far capire l'importanza del rispetto delle regole.
Materiale occorrente: lavagna a fogli, pennarelli colorati, scatola per il sorteggio dei gruppi.
Tutor: Il personale docente collaborerà con gli avvocati nell'organizzazione delle attività dei bambini e nel controllo dei comportamenti.
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[1] A cura dell'Avvocato Alessandra Tilli (Foro di Rieti), Componente esterno la Commissione CNF in materia di progetti sulla educazione alla legalità.
Allegato 3 - Scuola secondaria di primo grado
Progetto.Studio o partita alla play station? la vita è un negoziato. mediazione e negoziazione: tra emotività, razionalità e diritto [1]
Descrizione. Non sempre una trattativa porta ad un accordo: ciò significa che non sussistono i presupposti oggettivi o che le parti non sono riuscite ad individuarli?
Non è (solo) una questione di "bravura" o di competenza nel merito della questione: ci sono situazioni in cui le parti non avendo a disposizione tutte le informazioni di cui necessitano per prendere una decisione ottimale, finiscono per incappare in errori cognitivi (cd. giochi ad informazione imperfetta).
In altri casi il negoziato si trasforma in conflitto: assai più difficile da gestire e spesso alimentato da emozioni di cui non sempre si ha consapevolezza o controllo.
La razionalità fa i conti con l'emotività: il lato "irrazionale" che emerge nei processi decisionali.
Destinatari. Il progetto si rivolge agli studenti delle scuole secondarie di primo grado quale proposta didattica volta (anche) ad affiancare l'insegnamento trasversale dell'educazione civica prevista dalla legge 20 agosto 2019, n. 92.
Metodologie Il numero dei partecipanti è limitato ad una classe, l'evento non è pensato come una lezione frontale o una relazione, ma come un workshop che implica interazione d'aula, con ruolo attivo dei presenti e svolgimento di simulazioni, role play e giochi vari (puzzle, gioco della fune ecc.) cui seguirà un debriefing in cui ognuno potrà confrontarsi direttamente con gli altri e con il docente.
Obiettivi educativi. Il vivere in società comporta una necessaria preparazione per diventare un buon "civis" inteso nel senso di cittadino che concorre al bene comune prendendosi cura della collettività alla quale appartiene e nella quale è chiamato ad esercitare i suoi diritti personali, sociali e politici, conoscendone e rispettandone le regole. Questo percorso progettuale si rivolge ai "cittadini del futuro", con l'obiettivo di educarli a negoziare: il negoziato per alcuni è un'arte e per altri una scienza. In ogni caso è un'attività umana fondamentale che può essere svolta in modo intelligente e costruttivo: ciò significa concentrarsi non solo sugli aspetti giuridici ma anche essere in grado di elaborare una o più strategie.
Finalità L'abilità negoziale fa parte delle cd. soft skill che entrano in gioco ogniqualvolta un contenuto tecnico sia oggetto di una trattativa, da ciò gli obiettivi principali del progetto: capacità di comunicare efficacemente, attitudine al problem solving e competenze relazionali.
Programma |
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In base al tempo a disposizione il programma tratterà i seguenti argomenti: |
Percezioni e inferenze: la realtà che non esiste |
Comunicazione in teoria e pratica: fraintendersi è facile |
Tecniche cooperative e competitive: quando e come scegliere |
Stili negoziali ed atteggiamenti |
Negoziato e conflitto: acqua o benzina sul fuoco? |
Etica del negoziatore |
Problem solving, overconfidence, ed errori cognitivi. Persuadere o covincere |
Emotività e razionalità al tavolo delle trattative |
[1] A cura degli Avvocati Luigi Andreozzi (Foro di Ascoli Piceno) e Roberto Brancaccio (Foro di Ascoli Piceno), Componenti esterni del Gruppo di lavoro CNF in materia di progetti sulla educazione alla legalità.
Allegato 4 - Scuola secondaria di secondo grado
Progetto. Torneo della disputa dire e contraddire [1]
Descrizione. Il torneo ha ad oggetto la natura e la funzione delle regole della comunicazione, i valori della democrazia, l'esercizio dei diritti di cittadinanza, perché insegnamento della legalità significa elaborare e diffondere tra gli studenti cultura dei valori civili per educare ad una nozione profonda dei diritti e doveri.
Essere cittadino nella famiglia, nella scuola, nella società vuol dire saper comunicare in modo corretto.
Comunicare è un momento creativo che permette di interagire in virtù dei ponti comunicativi - lingue e linguaggi - adeguati alle opportunità formative. Comunicare è apertura alla vita, è spazio vitale necessario per demolire la miriade dei muri socio-culturali.
La preparazione sarà incentrata sulle regole della comunicazione, regole della disputa: un invito ad una costruzione ordinata del discorso.
Destinatari. Il progetto si rivolge agli studenti delle scuole secondarie di secondo grado (prevalentemente classi del triennio finale) quale proposta didattica volta (anche) ad affiancare l'insegnamento trasversale dell'educazione civica prevista dalla legge 20 agosto 2019, n. 92.
Metodologie.Dal cosa dire al come dirlo. L'esercizio della parola tra logica, argomentazione e retorica partirà dallo studio del film "La parola ai giurati" (regia di Sidney Lumet, anno 1957). Il torneo della disputa come metodo pedagogico ad impatto civico al fine di apprendere la natura e la funzione delle regole della comunicazione, i valori della democrazia, l'esercizio dei diritti di cittadinanza per educare ad una nozione profonda dei diritti e doveri.
Il torneo sarà preceduto da incontri di preparazione sulle tecniche di comunicazione, argomentazione e disputa.
Il torneo si articolerà in quarti di finale, semifinale e finalissima.
Le squadre si confronteranno in un tempo prestabilito sulla questio assegnata.
Le argomentazioni e quanto i contendenti avranno avuto modo di preparare nella fase di studio e ricerca (fase dell'inventio) dovrà essere articolato nella disputa che si svolgerà attraverso le regole prestabilite che verranno comunicate durante gli incontri formativi.
Si terrà in debita considerazione quanto i contendenti avranno predisposto e del modo con il quale si relazioneranno, quindi della loro inventio, dispositio, elocutio, memoria ed actio.
Vincerà la disputa chi, nel tempo prestabilito, sarà riuscito a docere et probare, delectare et movere, usando la forza dell'ethos, del logos e del pathos.
Obiettivi educativi. Il torneo permetterà agli studenti di acquisire la padronanza del "saper dire" e "contraddire" attraverso un discorso efficace modulato a ritmo di ethos, logos e pathos.
Tra gli obiettivi principali: migliorare i livelli di conoscenza e competenza degli alunni; conoscere e dare il giusto valore ai comportamenti irrispettosi delle regole; stimolare e favorire la cultura del raccontare ciò che accade in un clima di chiarezza; migliorare l'autostima e la motivazione degli alunni; sviluppare le competenze sociali, saper interagire con gli altri secondo regole prestabilite nelle diverse situazioni e luoghi; cooperare per il raggiungimento di obiettivi comuni.
Finalità. Il Torneo ha come finalità quella di far acquisire ai giovani conoscenze e tecniche argomentative e persuasive. In un momento storico in cui la comunicazione sembra avvenire non più attraverso il confronto costruttivo e l'ascolto ma attraverso forme di aggressione e di demolizione del pensiero altrui, l'obiettivo del progetto è quello di fornire ai giovani le tecniche di una comunicazione efficace ed efficiente attraverso la capacità di argomentare e controargomentare. Relativamente all'apprendimento, queste che seguono le finalità: acquisire la padronanza del "saper dire" e "contraddire" attraverso un discorso efficace modulato a ritmo di ethos, logos e pathos; sviluppare il senso della responsabilità e l'autovalutazione dei comportamenti; manifestare atteggiamenti di collaborazione, rispetto e tolleranza tra le diverse componenti della comunità civile; promuovere una cultura basata sui valori della democrazia e della solidarietà; acquisire la capacità di lettura di norme; comprendere il significato di parole appartenenti al linguaggio giuridico; conoscere e comprendere i principi alla base della nostra Carta Costituzionale; comprendere il senso del vivere sociale e acquisire la consapevolezza della pari dignità sociale e dell'uguaglianza di tutti i cittadini e valutare problemi sociali; acquisire un atteggiamento critico e la capacità di convivere con la complessità della società attuale; comprendere i meccanismi dell'interazione sociale e le regole di convivenza civile all'interno della società.
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[1] A cura dell'Avvocato Angela Mazzia (Foro di Taranto), Componente esterno della Commissione CNF in materia di progetti sulla educazione alla legalità e dell'Avvocato Vincenzo Di Maggio, Consigliere nazionale del CNF.