Protocollo d'Intesa M.I. e C.N.F. 22.07.2020
Allegato 2 - Scuola d'infanzia e primaria
Progetto."Bebè nel mondo che vorrei" - Educhiamo i cittadini del futuro[1]
Descrizione. Il progetto - partendo dai sei racconti raccolti nel volume "Bebè nel mondo che vorrei. Piccoli racconti sui diritti dei piccoli" promosso dalla Fondazione dell'Avvocatura Italiana (FAI), scritto dall'avvocato Alessandra Tilli, edito da Edizione Diritto e Ragione nell'anno 2018 - intende sviluppare i principi di diritto sanciti e tutelati dagli articoli artt. 7-9-14- 19-23-40 della Convenzione dei Diritti dell'infanzia e dell'adolescenza, approvata il 20 Novembre 1989 dall' Assemblea Generale delle Nazioni Unite e ratificata dall'Italia con l.176 del 27 Maggio 1991. Ognuno dei sei racconti porta lo studente-bambino a riflettere sul principio di diritto semplificato in "Lo sai che?" attraverso una proposta di gioco e di approfondimento nello spazio "Vuoi giocare?"; allo stesso tempo, consente all'adulto di consultare il testo integrale degli articoli, nella traduzione di cui alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale 11 Giugno 1991, in un'apposita appendice contenuta nel volume.
Destinatari. Il progetto si rivolge ai bambini delle scuole dell'infanzia e delle scuole primarie quale proposta didattica volta ad affiancare l'insegnamento trasversale dell'educazione civica prevista dalla legge 20 agosto 2019, n. 92. La narrazione attraverso la favola di Bebè introduce i bambini, con una modalità giocosa, ad affrontare le vicende in cui incorrono gli animali protagonisti alle prese con situazioni talvolta paradossali ma anche relazionabili alle esperienze di vita reale. Le competenze che si vogliono trasmettere (con la leggerezza della favola) attengono all'etica del comportamento da tenere nei confronti dell'altro e nel rispetto dell'altro medesimo. La fascia di età cui è rivolto il progetto consente al bambino di identificarsi nei personaggi, dei quali assorbe le qualità e quindi sceglie chi vuole essere, in un percorso di sviluppo delle proprie risorse interiori, delle proprie capacità e della conoscenza e consapevolezza delle regole che disciplinano il suo agire nell'alveo del complesso sistema di equilibri tra diritti e doveri proprio del vivere in società.
Metodologie. Il progetto è condotto dal personale docente unitamente al tutor/avvocato o, in alternativa dal personale docente preventivamente formato, con l'obiettivo di sviluppare nel bambino, attraverso la narrazione prima e le attività laboratoriali previste al termine di ogni storia, le proprie risorse interiori, la propria dignità e la conoscenza dei diritti ineliminabili che questa dignità tutelano ed assicurano. Ogni capitolo del libro è relativo ad una storia che ha una sua autonomia narrativa ma che è collegata strettamente alle successive, in quanto vede quali protagonisti gli stessi personaggi alle prese con diverse situazioni. Sullo sfondo, per ogni storia, un principio di diritto sancito in uno degli articoli della Convenzione dei Diritti dell'infanzia e dell'adolescenza scelti senza voler essere espressione di una graduatoria, perché qualsiasi diritto del bambino è parimenti significativo e fondamentale nel suo percorso di crescita da bambino ad adulto. Al termine di ogni storia è proposta la spiegazione in parole semplici del principio di diritto nello spazio "Lo sai che?" ed una proposta di sviluppo della conoscenza attraverso l'approfondimento delle tematiche trattate nello spazio "Vuoi giocare?". Le attività di gioco/laboratorio proposte hanno la finalità di consentire al bambino di scoprire, di fare e quindi di imparare sviluppando la conoscenza dei propri diritti attraverso la tecnica del learning by doing, che consentirà al bambino di avere anche la consapevolezza delle proprie azioni e sviluppare quindi una logica di pensiero. Le attività dovranno essere modulate in base alla fascia di età e sviluppate in sintonia con le diverse realtà e con le conoscenze pregresse dei bambini perché possa crearsi la situazione ideale per l'integrazione delle nuove conoscenze.
Obiettivi educativi. Il vivere in società comporta una necessaria preparazione per diventare un buon "civis" inteso nel senso di cittadino che concorre al bene comune prendendosi cura della collettività alla quale appartiene e nella quale è chiamato ad esercitare i suoi diritti personali, sociali e politici, conoscendone e rispettandone le regole. Questo percorso progettuale si rivolge ai "cittadini del futuro", con l'obiettivo, di trasmettere attraverso il racconto delle sei favole narrate, la consapevolezza che i bambini hanno, in quanto tali, un patrimonio di diritti. Attraverso le esperienze dei simpatici abitanti (animali umanizzati) di "Lontano Lontano" - luogo fantastico in cui sono ambientati i sei racconti - ci si propone di introdurre il piccolo lettore a riflettere sul tema che intreccia tutte le favole: il diritto dei bambini ad essere educati a diventare adulti maturi e responsabili, consapevoli che è fondamentale e imprescindibile rispettare l'altro, gli altri, a partire dalle quotidiane esperienze relazionali e dalla conoscenza e consapevolezza dei propri diritti e doveri.
Finalità. Il progetto ha la finalità di offrire ai bambini frequentanti le scuole dell'infanzia e primarie un percorso formativo di apprendimento di competenze trasversali attraverso lo strumento della lettura e dell'ascolto, che mette in moto la loro fantasia e suscita emozioni e sentimenti favorendo così un terreno fertile per l'apprendimento dei diritti e dei doveri che sono propri della loro età e strettamente collegati al loro essere bambini, titolari, in quanto tali, di posizioni giuridiche riconosciute e tutelate dalla Convenzione dei Diritti dell'infanzia e dell'adolescenza. Ulteriore finalità perseguita è quella di sviluppare - attraverso il gioco creativo - la fantasia come strumento per esplorare la realtà e comprenderla e per attivare il senso critico, prima qualità necessaria per esercitare un pensiero che sia proprio e libero ed affrontare la crescita da bambino ad adulto attraverso percorsi sempre più adeguati alla fascia di età, alle esigenze individuali ed al grado di competenze acquisite.
Ipotesi di sviluppo dell'attività laboratoriale
Lettura della storia: "Ale Maiale e lo Studio Legale." - Capitolo 6 (Focus della storia: art. 40 della Convenzione sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza)
Attività proposta: Si chiede ai bambini di fare un elenco di cose che sono vietate dalla legge e che quindi non si possono fare. Si invitano ad immaginare che un loro amico o una loro amica abbia fatto una di queste cose. Il gioco che segue vedrà i bambini divisi in gruppi "lavorare" insieme agli avvocati per elaborare la difesa e l'accusa del comportamento individuato come "sbagliato". Il processo al comportamento "sbagliato" verrà sostenuto davanti al Tribunale delle "Buone Regole" formato da avvocati.
Finalità: dare i consigli "giusti" sui comportamenti oggetto della discussione per far capire l'importanza del rispetto delle regole.
Materiale occorrente: lavagna a fogli, pennarelli colorati, scatola per il sorteggio dei gruppi.
Tutor: Il personale docente collaborerà con gli avvocati nell'organizzazione delle attività dei bambini e nel controllo dei comportamenti.
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[1] A cura dell'Avvocato Alessandra Tilli (Foro di Rieti), Componente esterno la Commissione CNF in materia di progetti sulla educazione alla legalità.