Storia della musica

Bozza Indicazioni Nazionali Licei
  • LICEO MUSICALE E COREUTICO




PROFILO GENERALE E COMPETENZE

Nel corso del quinquennio lo studente dovrà acquisire familiarità con la musica d’arte di tradizione occidentale. A tal fine, dovrà impadronirsi innanzitutto di un’ampia varietà di opere musicali significative d’ogni epoca, genere e stile mediante l’ascolto diretto di composizioni integrali (o di loro importanti porzioni) coordinato con la lettura e l’analisi sia del testo verbale, ove presente, sia della partitura. Dovrà conseguire la consapevolezza del valore in sé rappresentato da un ascolto attento di strutture musicali complesse che risponda, prima che al soddisfacimento di un obbligo scolastico, a un’autonoma curiosità intellettuale ed estetica.
Al termine del percorso liceale lo studente dovrà padroneggiare il profilo complessivo della storia della musica occidentale di tradizione scritta, dovrà cioè saper riconoscere e collocare nei quadri storico-culturali e nei contesti sociali e produttivi pertinenti i principali fenomeni artistici, i generi musicali primari e gli autori preminenti, dal canto gregoriano ai giorni nostri. Dovrà essere in grado di verbalizzare a voce e per iscritto l’esperienza dell’ascolto di musiche di varie epoche per mezzo di categorie lessicali e concettuali specifiche, e di tematizzare la dimensione storica implicita in tale esperienza, riconoscendo tanto l’‘attualità’ estetica dell’opera d’arte musicale nel momento della sua fruizione quanto il suo significato di testimonianza d’un passato e d’una tradizione prossimi o remoti.
Dovrà saper distinguere e classificare le varie fonti della storia della musica (partiture; testi poetici per musica; trattati; documenti verbali, visivi, sonori; testimonianze materiali); riconoscere per sommi capi l’evoluzione della scrittura musicale; leggere, interpretare e commentare testi musicali, attraverso gli strumenti della descrizione morfologica e stilistica, individuando sia la specificità estetica dei fenomeni musicali in sé, sia gli esiti della loro pianificata interazione con mezzi espressivi diversi (poetici, teatrali, filmici, architettonici, ecc.).
Lo studente dovrà infine cogliere le differenze che delimitano il campo della storia della musica rispetto al dominio di due territori contigui, ad essa peraltro collegati da importanti connessioni: da un lato, lo studio delle musiche di tradizione orale (con un’attenzione particolare per la musica popolare italiana, da nord a sud); dall’altro, la prospettiva sistematica nella descrizione e analisi dei fenomeni musicali (estetica musicale; psicologia della musica; sociologia della musica; ecc.).

OBIETTIVI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO

PRIMO BIENNIO

È opportuno che l’avviamento all’ascolto critico della musica d’arte, sempre coordinato con la lettura del testo verbale (ove presente) e della partitura, segua un impianto prevalentemente tipologico e miri a una presa di contatto consapevole con generi, forme e stili musicali di varie epoche, senza assoggettarli a una sequenza cronostorica preordinata. È opportuno che tale contatto investa sia i generi della cosiddetta ‘musica assoluta’ sia i generi fondati sull’interazione di linguaggi espressivi diversi (musica vocale, teatro d’opera, balletto, musica per film) e preveda nell’arco del biennio l’ascolto integrale di almeno un paio di opere d’ampia mole, costitutive per l’identità occidentale moderna e radicate nell’immaginario collettivo (una Passione di Bach, Don Giovanni o Il flauto magico di Mozart, la Nona Sinfonia di Beethoven, Rigoletto o Otello o la Messa da Requiem di Verdi, qualche ampio estratto dai drammi musicali di Wagner, un balletto di Cajkovskij, il Sacre du printemps di Stravinskij, e simili).
Ai fini di una più efficace comprensione delle strutture metrico-ritmiche sia poetiche sia musicali, converrà avviare fin dal primo biennio gli studenti ai rudimenti della versificazione e metrica italiana. Occorrerà inoltre familiarizzarli con gli strumenti primari della ricerca bibliografico-musicale e fonovideografica.
In ciascuno dei due anni è bene prevedere l’ascolto e la lettura personale di un certo numero di “classici” riferiti a repertori diversi da quelli specifici dello strumento principale prescelto (p. es. concerti di Vivaldi, suites di Bach, quartetti di Haydn, sonate di Beethoven, lieder di Schubert e Schumann, sinfonie di Mendelssohn, Brahms, Mahler, ecc.); l’insegnante li introdurrà, e a suo tempo ne accerterà l’avvenuta assimilazione.

SECONDO BIENNIO

Il profilo storico della musica europea di tradizione scritta dovrà estendersi dal canto gregoriano e dalle origini della polifonia fino al secolo XIX, prevedendo in ogni caso l’incontro con alcuni grandi autori, quali Machaut, Dufay, Josquin, Palestrina, Monteverdi, Vivaldi, Bach, Händel, Haydn, Mozart, Beethoven, Rossini, Schubert, Berlioz, Schumann, Chopin ecc. L’insegnante, nel valutare di volta in volta il percorso didattico più adeguato alla sezione di liceo e alla singola classe, stabilirà quale tratto dell’Ottocento includere nel biennio, se cioè arrestarsi all’altezza di Beethoven e Rossini o se procedere oltre, anche al fine di non compromettere, nell’anno conclusivo, l’approdo all’età contemporanea. È essenziale che l’attenzione si concentri sull’ascolto, la lettura e la comprensione di opere musicali significative, schivando peraltro l’ambizione dell’enciclopedismo (del tipo ‘tutto Bach’ o ‘tutto Beethoven’) o, viceversa, del monografismo (del tipo ‘storia del concerto dal Sei all’Ottocento’). In parallelo, potrà proseguire l’ascolto di opere selezionate anche da altri periodi storici. La comprensione di autori, generi e opere andrà sempre rapportata ai quadri storico-culturali e ai contesti sociali e produttivi, nonché alle continuità e discontinuità che caratterizzano la trasmissione e tradizione del sapere musicale.
Nel secondo biennio conviene introdurre gli studenti alla conoscenza delle diverse tipologie di fonti e documenti della storia della musica, alla storia della scrittura musicale, alla storia e tecnologia degli strumenti musicali, alla storia della vocalità, nonché agli elementi basilari dell’etnomusicologia (modalità della trasmissione dei saperi musicali nelle culture di tradizione orale; problematiche della ricerca sul campo).

QUINTO ANNO

Il profilo storico andrà dal sec. XIX ai giorni nostri, e contemplerà autori come Liszt, Verdi, Wagner, Brahms, Puccini, Debussy, Mahler, Stravinskij, Schönberg, Bartók, Webern, Šostakovic, Britten, Stockhausen ecc., nonché a margine fenomeni come il jazz e la ‘musica leggera’. Nel contempo andranno tematizzati i principii della storiografia musicale (finalità e metodi della musicologia storica), differenziandoli dagli approcci che contraddistinguono la musicologia sistematica da un lato, l’etnomusicologia dall’altro. Nell’accostamento alle musiche di tradizione orale, europee ed extraeuropee, non può mancare uno sguardo almeno panoramico sulle musiche popolari dell’Italia settentrionale, centrale, meridionale e insulare.