Seminario Nazionale "Discipline per formare"
Autorizzazione MPI per l'esonero dal servizio per docenti e dirigenti prot. n.1933 del 15/02/2007 Seminario nazionale realizzato in collaborazione con la Direzione Generale dell'Ufficio Scolastico Regionale per il Lazio
In un momento di transizione tra una riforma e l’ altra, nel variare del colore politico dei governi, abbiamo avvertito fortemente l’ istanza di attaccarci ale idee forti dell’ educazione che hanno una sua interna validità indipendente dal variare delle mode e delle scelte di politica scolastica; una di queste è l’ esigenza di conferire alle discipline un giusto ruolo, che spesso nella realtà scolastica non si riesce a trovare: o si valorizza maggiormente la dimensione sociale e relazionale, lasciando i saperi sullo sfondo, oppure si dà spazio solo ai saperi, ai contenuti disciplinari, ai prodotti della ricerca scientifica, con un insegnamento trasmissivo che trascura la dimensione soggettiva individuale motivazionale degli allievi, ai cui occhi spesso quei saperi non hanno alcun senso.
Proprio per sottolineare la necessità di una vera integrazione tra soggetto che apprende e discipline, proprio al fine di raccogliere indicazioni operative su come coniugare formazione e istruzione, si è pensato di dare vita al un seminario in cui si possano ricevere risposte al problema che ci siamo posto:
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i saperi, le discipline possono fornire strumenti, metodi, valori per pensare, per interpretare la realtà, dare senso al mondo, agli altri e a se stessi?
È questa la chiave in cui vanno letti i titoli delle diverse relazioni che si susseguiranno nei due giorni del seminario in un discorso a più voci.
In questo scenario acquista senso parlare di una valutazione per l’ apprendimento e non solo dell’ apprendimento, di una istruzione autentica come modello alternativo rispetto a quello trasmissivo tradizionale capace di tenere conto non solo dei saperi ma anche di coinvolgere gli allievi sia emotivamente che razionalmente; saranno sviluppati , così, i temi dell’ insegnare a pensare, del motivare ad apprendere; di come costruire dei contesti di apprendimento stimolanti; si toccheranno altresì i temi del ruolo dell’ apprendimento nella società della conoscenza tra standard nazionali e risultati individuali; si svilupperanno i temi dei quadri di competenze sia disciplinari che trasversali da considerare in un contesto non limitato alla singola scuola ma allargato all’ ambito nazionale ed europeo, per cui si farà riferimento ai risultati degli studenti, alle politiche scolastiche e alle innovazioni didattiche.
Fuori da ogni faziosità politica si intende realizzare un sereno confronto nel quale avranno voce non solo autorevoli saggi del contesto nazionale, alcuni dei quali come Guasti e Fiorin, chiamati a rivedere o riscrivere le indicazioni nazionali, ma anche i convenuti, che potranno avere spazi per intervenire, porre problemi e domande sia nelle sedute plenarie che nei laboratori.