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02/11/2022

Incompatibilità dipendenti pubblici

Sergio Auriemma

Il quadro normativo generale

Le incompatibilità professionali o lavorative del personale in servizio presso pubbliche amministrazioni si riferiscono a situazioni particolarmente complesse, che presentano numerosissimi risvolti giuridici, contrattuali, disciplinari e di responsabilità.

Il tema - che ha dato luogo, anche in giurisprudenza, a soluzioni controverse, non sempre illuminanti per chiarezza - coinvolge un principio costituzionale (l'art. 98 della Costituzione, che recita "i pubblici impiegati sono al servizio esclusivo della Nazione" ) messo fortemente in crisi, per tendenze accentuate verso la cd. "privatizzazione" dei rapporti di lavoro e la liberalizzazione o deregulation delle relative discipline.

Alcuni studiosi ritengono, addirittura, che il rafforzamento della privatizzazione dei rapporti lavorativi dovrebbe segnare il definitivo tramonto delle regole di incompatibilità per i pubblici dipendenti; la tesi, in verità, sottovaluta la circostanza che perfino nell'assetto normativo del lavoro e dell'impresa privata si conoscono situazioni di incompatibilità , poiché l'ordinamento sancisce e tutela un obbligo di fedeltà (v. art. 2105 c.c.) che, tra l'altro, impedisce al lavoratore, anche con rapporto di lavoro privato, di "trattare affari per conto proprio o di terzi in concorrenza con l'imprenditore".

È innegabile, peraltro, se si presta attenzione a logiche di bilancio preoccupate di incrementare il cd. part/time, che un regime troppo rigido di incompatibilità potrebbe intralciare l'obiettivo, raggiungibile solo se i lavoratori, incentivati verso attività collaterali al rapporto principale rese giuridicamente compatibili, trovino un soddisfacente completamento retributivo al ridotto stipendio per l'attività part/time prestata nel comparto pubblico.

In tema di incompatibilità - come rammenta la circolare della Funzione Pubblica n. 6

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