Decreto M.I. 26.06.2020, n. 39
Allegato 2 -Stralcio Verbale n. 82 della riunione tenuta, presso il Dipartimento della Protezione Civile, il giorno 28 maggio 2020
COMITATO TECNICO SCIENTIFICO EX OO.C.D.P.C. 03/02/2020, N. 630; 18/04/2020, N. 663; 15/05/2020, N. 673
Stralcio Verbale n. 82 della riunione tenuta, presso il Dipartimento della Protezione Civile, il giorno 28 maggio 2020
omissis
Modalità di ripresa delle attività didattiche del prossimo anno scolastico
Il CTS, dopo ampia condivisione, approva il documento conclusivo relativo alle misure di contenimento del contagio dal virus SARS-CoV-2 nell'ambito del settore scuola per gli istituti di ogni ordine e grado ai fini dell'apertura del prossimo anno scolastico (allegato).
omissis
Premessa
Il periodo di emergenza sanitaria connessa alla pandemia da SARS-CoV-2 ha portato alla necessità di adottare importanti azioni contenitive che hanno richiesto la sospensione temporanea di numerose attività.
Tra i primi interventi adottati, con il Decreto del presidente del Consiglio dei Ministri del 04 marzo 2020 "Ulteriori disposizioni attuative del decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6, recante misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19, applicabili sull'intero territorio nazionale.", sono stati sospesi i servizi educativi per l'infanzia di cui all'articolo 2 del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 65, e le attività didattiche nelle scuole di ogni ordine e grado, nonché la frequenza delle attività scolastiche e di formazione superiore [...], ferma in ogni caso la possibilità di svolgimento di attività formative a distanza.
L'urgenza di tale decisione si è resa necessaria per favorire un immediato distanziamento fisico tra persone, quale elemento chiave per contrastare la circolazione del virus SARS-CoV-2 nella popolazione, in considerazione delle caratteristiche intrinseche di prossimità e aggregazione delle attività di apprendimento in ambito scolastico. È stato altresì considerato l'impatto che la mobilità per l'espletamento delle attività scolastiche ha complessivamente sulla mobilità della popolazione generale.
La sospensione delle attività didattiche nelle scuole di ogni ordine e grado è stata tra le misure più complesse e dolorose proprio per l'impatto su un asse vitale della società; tuttavia tale sacrificio ha contribuito in maniera essenziale al contenimento della pandemia, consentendo di limitare il rischio di comunità e raggiungendo i risultati fino ad ora ottenuti. Va altresì ricordato che la chiusura delle scuole è stata un'iniziativa precoce e comune a livello internazionale (si calcola che 1,5 miliardi di studenti al mondo hanno subito l'interruzione delle attività scolastiche) e una riapertura anticipata in alcuni paesi ha portato a dover riconsiderare la scelta fatta troppo precocemente.
Dal 23 marzo 2020 il sistema di sorveglianza integrato COVID-19 coordinato dall'Istituto Superiore di Sanità (ISS) ha iniziato a registrare dapprima una stabilizzazione ed in seguito una diminuzione dei nuovi casi di COVID-19 diagnosticati in coerenza con quanto registrato dal sistema di sorveglianza aggregato coordinato dal Ministero della Salute e dalla Protezione Civile.
Questo andamento ha consentito di programmare nella seconda metà del mese di giugno l'espletamento dell'esame di stato in presenza, rappresentando, limitatamente alle scuole secondarie di II grado e con numeri evidentemente ridotti, un "banco di prova" per la riapertura di tutte le scuole di ogni ordine e grado per l'anno scolastico 2020-2021.
Secondo la classificazione del "Documento tecnico sulla possibile rimodulazione delle misure di contenimento del contagio da SARS-CoV-2 nei luoghi di lavoro e strategie di prevenzione", adottato dal Comitato Tecnico Scientifico (CTS) e pubblicato dall'Inail (Inail 2020), il settore scolastico è classificato con un livello di rischio integrato medio-basso ed un rischio di aggregazione medio-alto.
L'analisi dei livelli di rischio connessi all'emergenza sanitaria per i differenti settori produttivi secondo la classificazione ATECO evidenzia l'aggregazione quale elemento principale del rischio nelle scuole, con una elevata complessità di gestione; pertanto, nella fase di mitigazione delle misure contenitive, molti Paesi europei, come l'Italia, hanno deciso di portare a conclusione l'anno scolastico attraverso lo strumento della didattica "a distanza".
Tuttavia la stessa aggregazione rappresenta la forza e l'energia propulsiva del sistema educativo; la sospensione delle attività scolastiche e il successivo isolamento hanno determinato una significativa alterazione della vita sociale e relazionale dei bambini e ragazzi determinando al contempo una interruzione dei processi di crescita in autonomia, di acquisizione di competenze e conoscenze, con conseguenze educative, psicologiche e di salute che non possono essere sottovalutate.
La scuola inoltre è il contesto in cui ad ogni bambino viene data la possibilità di crescere e svilupparsi in modo ottimale; ancora oggi nel nostro Paese si registrano disugualianze che coinvolgono i bambini in particolare nelle aree gravate da disagio, degrado, povertà e difficoltà sociali. In Italia dei 9.700.000 soggetti in età compresa tra 0 e 18 anni, 1.600.000 sono in condizioni di povertà. Inoltre circa 1.000.000 di soggetti in età evolutiva hanno necessità assistenziali complesse, tra questi il 20% circa con problemi neuropsichiatrici. La scuola è un contesto fondamentale dove queste difficoltà possono essere accompagnate e quanto possibili colmate.
Pertanto la necessaria ripresa delle attività scolastiche deve essere effettuata in un complesso equilibrio tra sicurezza, in termini di contenimento del rischio di contagio, benessere socio emotivo di studenti e lavoratori della scuola, qualità dei contesti e dei processi di apprendimento e rispetto dei diritti costituzionali all'istruzione e alla salute.
Il presente documento tecnico ha la finalità nell'ambito delle attività del CTS di fornire elementi tecnici al decisore politico per la definizione di azioni di sistema da porre in essere a livello centrale e locale per consentire la riapertura delle scuole in sicurezza nel nuovo anno scolastico 2020-2021.
Tale documento, approvato dal Comitato Tecnico Scientifico (CTS) istituito presso la Protezione Civile nella seduta del 26 maggio 2020, propone misure di sistema, organizzative, di prevenzione e protezione, nonché semplici regole rivolte alle scuole di ogni ordine e grado statali e paritarie, per consentire l'avvio dell'anno scolastico 2020-2012 rispetto all'attuale situazione epidemiologica ed alle conoscenze scientifiche maturate al 25 maggio 2020.
Le indicazioni qui fornite non potranno che essere di carattere generale per garantire la coerenza con le misure essenziali al contenimento dell'epidemia, rappresentando primariamente un elenco di criteri guida da contestualizzare nelle specifiche realtà scolastiche. Centrale, pertanto, sarà il ruolo delle singole scuole, nel calare le indicazioni nello specifico contesto di azione, consapevoli della estrema complessità del percorso di valutazione che sono chiamati a fare in un articolato scenario di variabili (ordine di scuola, tipologia di utenti, strutture e infrastrutture disponibili, dotazione organica, caratteristiche del territorio, etc.), nella certezza che solo l'esperienza di chi vive e opera nella scuola quotidianamente con competenza e passione potrà portare alla definizione di soluzioni concrete e realizzabili.
Si rappresenta che le indicazioni di seguito riportate sono coerenti con l'attuale situazione epidemiologica e dovranno essere preventivamente analizzate in base all'evoluzione della dinamica epidemiologica (con riferimento ai dati ISS), anche tenuto conto delle raccomandazioni dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) che prevedono che il rilascio di misure di contenimento sia progressivo e complessivamente (non per singolo settore) valutato dopo almeno 14 giorni prima di ogni ulteriore allentamento e qualora si registrasse una recrudescenza epidemica locale/regionale in base al monitoraggio previsto dal Decreto del Ministero della Salute del 30 aprile 2020.
È opportuno ricordare che le evidenze scientifiche disponibili sia sull'andamento dell'infezione da SARS-CoV-2 nei pazienti pediatrici, che sul rischio comunitario correlato alla diffusione dell'infezione veicolata dalla popolazione infantile, non sono sufficienti per consentire un'analisi del rischio nello specifico contesto. È stato dimostrato che soggetti giovani tendono a presentare con minore frequenza la malattia COVID-19 in forma sintomatica ma possono contrarre l'infezione, in forma asintomatica, con cariche virali confrontabili con quelle di soggetti di età maggiore. contribuendo pertanto alla diffusione del virus.
L'infezione da SARS-CoV-2 in Italia, nell'età evolutiva (0-18 anni), è stata a oggi, documentata in circa 4.000 casi: il 7 % ha richiesto il ricovero ospedaliero (più numerosi nel primo anno di vita e nell'età preadolescenziale) e 4 decessi (tutti in pazienti con gravi patologie preesistenti). Nei bambini e nei ragazzi le forme cliniche sono prevalentemente paucisintomatiche, lievi e/o moderate, eccezionalmente si sono avuti casi gravi che hanno necessitato di cure intensive. Inoltre è stata descritta in poche decine di casi nel mondo, in Italia e in altri Paesi, una nuova forma clinica, molto probabilmente correlabile all'infezione da SARS-CoV-2, denominata sindrome infiammatoria multisistemica acuta, che colpisce soprattutto bambini della seconda infanzia e della preadolescenza.
È pertanto indispensabile ricordare che oltre alle misure di prevenzione collettive e individuali di seguito riportate da mettere in atto nel contesto scolastico c'è bisogno di una collaborazione attiva di studenti e famiglie che dovranno continuare a mettere in pratica i comportamenti generali previsti per il contrasto alla diffusione dell'epidemia, nel contesto di una responsabilità condivisa e collettiva, nella consapevolezza che la riapertura delle scuole potrebbe comportate il rischio di nuovi contagi. L'esigenza sociale di riapertura delle scuole e costituzionale di diritto allo studio chiamano pertanto ad una corresponsabilità di fronte ad un rischio accettabile ma non completamente azzerato.
Le misure proposte nel documento raccolgono le raccomandazioni dell'OMS, dell'UNESCO e le esperienze maturate in altri Paesi europei.
Secondo i dati dell'Unesco sono oltre due mesi che le scuole hanno chiuso in più di 190 Paesi, interessando 1,57 miliardi di bambini e giovani, pari al 90% della popolazione studentesca del mondo. Le chiusure sono avvenute in rapida successione come misura per contenere il virus; altrettanto rapidamente i governi hanno implementato misure per favorire l'istruzione attraverso piattaforme, televisione e radio in quello che è stato "l'esperimento di più vasta portata nella storia dell'istruzione". Circa 100 Paesi non hanno ancora annunciato la data della riapertura delle scuole, 65 hanno in programma una riapertura parziale o completa, 32 concluderanno l'anno scolastico online.
Sempre secondo l'Unesco, l'epidemia di Covid-19 è anche una "grave crisi educativa"; le chiusure scolastiche globali in risposta alla pandemia rappresentano un rischio senza precedenti per l'educazione, la protezione e il benessere dei bambini. Le scuole infatti non sono solo luoghi di apprendimento: forniscono protezione sociale, alimentazione, salute e supporto emotivo.
L'Unesco invita, pertanto i governi sia ad identificare ed attuare strategie di ritorno a scuola sia ad affrontare le ulteriori sfide derivanti dalle conseguenze dirette e indirette della pandemia e dal prolungato isolamento sociale sia sul sistema educativo che sulla comunità scolastica; a tal fine, pur nella variabilità dei diversi contesti geografici, socioculturali, economici o di altro tipo, le strategie da considerare in relazione alla riapertura della scuola sono da contestualizzare in riferimento a tre aspetti:
1. Disponibilità del sistema: valutazione della disponibilità di persone, infrastrutture, risorse e capacità di riprendere le funzioni;
2. Continuità dell'apprendimento: garantire che l'apprendimento riprenda e continui nel modo più regolare possibile dopo l'interruzione;
3. Resilienza del sistema: costruzione e rafforzamento della preparazione del sistema educativo per anticipare, rispondere e mitigare gli effetti delle crisi attuali e future.
Il settore scolastico in Italia
Le Istituzioni scolastiche statali
Sulla base delle stime fornite dal MIUR e relativa all'anno scolastico 2019/2020, il numero di istituzioni principali sedi di direttivo è pari a 8.233, comprese le sedi sottodimensionate. Tali istituzioni si distinguono in 129 Centri Provinciali per l'Istruzione degli Adulti (CPIA) e 8.094 Istituzioni Scolastiche.
Le Istituzioni Scolastiche, a loro volta, si ripartiscono in 385 Direzioni Didattiche, 4.867 Istituti Comprensivi, 158 Istituti principali di I grado e 2.684 Istituzioni del II ciclo, distribuiti a livello regionale così come descritto in Tabella 1. Si evince che la Lombardia, la Campania e la Sicilia sono le regioni con il più elevato numero di Istituzioni Scolastiche.
Tab. 1 - Istituzioni Scolastiche statali distribuite per tipologia e per regione. Anno scolastico 2019/2020
Regione | Direzioni Didattiche | Istituti Comprensivi | Istituti Principali di I grado | Totale I ciclo | II ciclo e Istituzioni Educative | Totale Istituzioni Scolastiche |
---|---|---|---|---|---|---|
Piemonte | 17 | 341 | 6 | 364 | 170 | 534 |
Lombardia | 0 | 772 | 1 | 773 | 347 | 1.120 |
Veneto | 1 | 390 | 0 | 391 | 198 | 589 |
Friuli V. G. | 0 | 105 | 0 | 105 | 58 | 163 |
Liguria | 0 | 117 | 0 | 117 | 66 | 183 |
Emilia Romagna | 27 | 311 | 14 | 352 | 171 | 523 |
Toscana | 14 | 287 | 6 | 307 | 159 | 466 |
Umbria | 24 | 65 | 5 | 94 | 44 | 138 |
Marche | 2 | 146 | 0 | 148 | 84 | 232 |
Lazio | 6 | 461 | 1 | 468 | 247 | 715 |
Abruzzo | 7 | 116 | 5 | 128 | 66 | 194 |
Molise | 0 | 28 | 0 | 28 | 22 | 50 |
Campania | 111 | 506 | 48 | 665 | 318 | 983 |
Puglia | 77 | 307 | 36 | 420 | 220 | 640 |
Basilicata | 0 | 72 | 0 | 72 | 41 | 113 |
Calabria | 4 | 225 | 3 | 232 | 127 | 359 |
Sicilia | 81 | 464 | 26 | 571 | 250 | 821 |
Sardegna | 14 | 154 | 7 | 175 | 96 | 271 |
Italia | 385 | 4.867 | 158 | 5.410 | 2.684 | 8.094 |
Fonte: MIUR, 2019
Le sedi scolastiche che compongono le Istituzioni sono 40.749, di cui il 32,6% dedicato all'istruzione dell'infanzia, il 36,6% all'istruzione primaria, il 17,7% all'istruzione secondaria di I grado ed il 13,1% all'istruzione di II grado. Nella Tabella 2 si riporta la distribuzione a livello regionale e per livello scolastico.
Tab. 2 - Sedi scolastiche statali distribuite per regione e per livello scolastico. Anno scolastico 2019/2020
Regione | Infanzia | Primaria | I grado | II grado | Totale |
---|---|---|---|---|---|
Piemonte | 1.096 | 1.267 | 526 | 348 | 3.237 |
Lombardia | 1.333 | 2.183 | 1.096 | 655 | 5.267 |
Veneto | 608 | 1.364 | 577 | 356 | 2.905 |
Friuli V. G. | 299 | 363 | 156 | 121 | 939 |
Liguria | 310 | 417 | 169 | 127 | 1.023 |
Emilia Romagna | 732 | 944 | 434 | 306 | 2.416 |
Toscana | 925 | 934 | 399 | 333 | 2.591 |
Umbria | 314 | 287 | 112 | 95 | 808 |
Marche | 489 | 435 | 220 | 155 | 1.299 |
Lazio | 1.042 | 1.122 | 567 | 457 | 3.188 |
Abruzzo | 461 | 400 | 211 | 136 | 1.208 |
Molise | 117 | 117 | 76 | 50 | 360 |
Campania | 1.543 | 1.481 | 746 | 628 | 4.398 |
Puglia | 965 | 719 | 412 | 427 | 2.523 |
Basilicata | 209 | 193 | 135 | 105 | 642 |
Calabria | 838 | 804 | 437 | 292 | 2.371 |
Sicilia | 1.515 | 1.388 | 643 | 556 | 4.102 |
Sardegna | 490 | 478 | 312 | 192 | 1.472 |
Italia | 13.286 | 14.896 | 7.228 | 5.339 | 40.749 |
Fonte: MIUR, 2019
Gli alunni e le classi
Nell'anno scolastico 2019/2020 sulla base dei dati del MIUR il numero di classi della scuola statale ammonta a 369.769 e il corrispondente numero di studenti è di 7.599.259. Si riporta in Tabella 3 la distribuzione regionale e per livello scolastico. Si noti come la Lombardia conta più di 1 milione di studenti con un numero di classi di poco inferiore a 55mila a fronte del Molise che registra poco più di 37mila studenti e poco più di 2mila classi. Nella stessa Tabella 3 si riportano anche i dati relativi agli alunni con disabilità distribuiti allo stesso modo per regione e per livello scolastico. Anche per questo dato si registra il più alto numero, in valore assoluto, in Lombardia con più di 43,6 mila studenti.
Tab. 3 - Alunni, classi e alunni con disabilità distribuiti per regione e per livello scolastico. Anno Scolastico 2019/2020
Infanzia | Primaria | I grado | II grado | Totale | |||||||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Regione | Alunni | Sezioni | Alunni con disabilità | Alunni | Classi | Alunni con disabilità | Alunni | Classi | Alunni con disabilità | Alunni | Classi | Alunni con disabilità | Alunni | Classi | Alunni con disabilità |
Piemonte | 66.364 | 3.078 | 1.362 | 171.768 | 9.905 | 5.557 | 111.932 | 5.327 | 4.264 | 175.929 | 8.001 | 3.866 | 525.993 | 25.501 | 15.049 |
Lombardia | 108.877 | 4.764 | 3.168 | 422.037 | 20.726 | 18.186 | 268.116 | 12.338 | 13.469 | 384.463 | 16.917 | 8.798 | 1.183.493 | 54.745 | 43.621 |
Veneto | 41.229 | 1.921 | 1.108 | 206.837 | 10.772 | 7.120 | 135.356 | 6.344 | 5.139 | 203.516 | 9.015 | 4.227 | 586.938 | 28.052 | 17.594 |
Friuli V.G. | 15.174 | 762 | 349 | 47.171 | 2.635 | 1.437 | 30.864 | 1.523 | 1.058 | 49.507 | 2.504 | 1.098 | 142.716 | 7.424 | 3.942 |
Liguria | 19.488 | 846 | 555 | 52.824 | 2.822 | 2.342 | 36.949 | 1.705 | 1.660 | 61.959 | 2.767 | 2.182 | 171.220 | 8.140 | 6.739 |
Emilia R. | 50.465 | 2.225 | 1.109 | 185.726 | 9.028 | 6.848 | 119.057 | 5.291 | 4.658 | 192.939 | 8.457 | 5.966 | 548.187 | 25.001 | 18.581 |
Toscana | 62.347 | 2.739 | 1.290 | 146.778 | 7.355 | 4.828 | 99.817 | 4.542 | 3.676 | 166.622 | 7.737 | 5.154 | 475.564 | 22.373 | 14.948 |
Umbria | 17.039 | 757 | 361 | 36.358 | 2.027 | 1.338 | 24.155 | 1.139 | 997 | 38.964 | 1.844 | 1.521 | 116.516 | 5.767 | 4.217 |
Marche | 30.614 | 1.378 | 758 | 64.316 | 3.404 | 2.394 | 41.488 | 1.933 | 1.607 | 71.726 | 3.330 | 2.181 | 208.144 | 10.045 | 6.940 |
Lazio | 84.460 | 3.760 | 2.481 | 236.519 | 12.036 | 10.117 | 158.217 | 7.416 | 6.665 | 250.098 | 11.379 | 7.131 | 729.294 | 34.591 | 26.394 |
Abruzzo | 27.185 | 1.250 | 761 | 52.852 | 2.898 | 2.250 | 34.504 | 1.719 | 1.533 | 56.929 | 2.750 | 2.149 | 171.470 | 8.617 | 6.693 |
Molise | 5.219 | 287 | 92 | 10.935 | 679 | 346 | 7.405 | 400 | 272 | 13.611 | 687 | 437 | 37.170 | 2.053 | 1.147 |
Campania | 116.258 | 5.935 | 3.045 | 253.452 | 14.130 | 10.674 | 185.684 | 9.421 | 7.607 | 311.305 | 14.592 | 8.502 | 866.699 | 44.078 | 29.828 |
Puglia | 78.517 | 3.708 | 1.744 | 172.164 | 8.872 | 6.122 | 116.125 | 5.485 | 4.432 | 205.966 | 9.561 | 6.362 | 572.772 | 27.626 | 18.660 |
Basilicata | 10.749 | 548 | 194 | 21.457 | 1.282 | 604 | 14.881 | 795 | 455 | 28.922 | 1.489 | 681 | 76.009 | 4.114 | 1.934 |
Calabria | 38.017 | 1.963 | 745 | 81.665 | 4.929 | 2.782 | 54.475 | 2.920 | 2.147 | 96.317 | 4.926 | 2.469 | 270.474 | 14.738 | 8.143 |
Sicilia | 104.639 | 5.100 | 2.556 | 219.346 | 11.963 | 10.012 | 149.479 | 7.472 | 7.472 | 243.738 | 11.564 | 7.583 | 717.202 | 36.099 | 27.623 |
Sardegna | 24.411 | 1.237 | 624 | 60.887 | 3.490 | 2.436 | 40.385 | 2.206 | 1.910 | 73.715 | 3.872 | 2.734 | 199.398 | 10.805 | 7.704 |
Italia | 901.052 | 42.258 | 22.302 | 2.443.092 | 128.143 | 95.393 | 1.628.889 | 77.976 | 69.021 | 2.626.226 | 121.392 | 73.041 | 7.559.259 | 369.769 | 259.757 |
Fonte: MIUR, 2019
Un'ulteriore informazione riguarda l'indirizzo di studio e il numero di alunni per anno di corso, descritti nella Figura 1. Su un totale di 2.626.226 studenti delle scuole secondarie di II grado statali, la quota prevalente frequenta i licei (1.308.997, 49,8%); seguono gli istituti tecnici con 826.237 alunni (31,5%) e gli istituti professionali con 490.992 alunni (18,7%).
Fig. 1 - Alunni delle scuole secondarie di II grado statali distribuite per indirizzo di studio e anno di corso. Anno scolastico 2019/2020
Fonte: adattato da MIUR, 2019
Nella Tabella 4, sono indicati gli alunni delle scuole secondarie di II grado statali distribuiti per percorso di studio e regione.
Tab. 4 - Alunni delle scuole secondarie di II grado statali distribuite per regione e percorso di studio. Anno scolastico 2019/2020
Regione | Licei | Tecnici | Professionali | Totale |
---|---|---|---|---|
Piemonte | 84.542 | 59.950 | 31.437 | 175.929 |
Lombardia | 180.640 | 137.668 | 66.155 | 384.463 |
Veneto | 85.981 | 77.467 | 40.068 | 203.516 |
Friuli V.G. | 22.942 | 18.519 | 8.046 | 49.507 |
Liguria | 32.434 | 17.150 | 12.375 | 61.959 |
Emilia Romagna | 84.852 | 67.599 | 40.488 | 192.939 |
Toscana | 83.948 | 49.587 | 33.087 | 166.622 |
Umbria | 21.649 | 10.696 | 6.619 | 38.964 |
Marche | 35.010 | 21.950 | 14.766 | 71.726 |
Lazio | 154.156 | 62.696 | 33.246 | 250.098 |
Abruzzo | 32.188 | 17.258 | 7.483 | 56.929 |
Molise | 6.950 | 4.476 | 2.185 | 13.611 |
Campania | 162.534 | 84.805 | 63.966 | 311.305 |
Puglia | 97.850 | 65.291 | 42.825 | 205.966 |
Basilicata | 14.549 | 8.251 | 6.122 | 28.922 |
Calabria | 47.091 | 30.931 | 18.295 | 96.317 |
Sicilia | 124.553 | 69.764 | 49.421 | 243.738 |
Sardegna | 37.128 | 22.179 | 14.408 | 73.715 |
Italia | 1.308.997 | 826.237 | 490.992 | 2.626.226 |
Fonte: MIUR, 2019
Personale docente e non docente
I posti per il personale docente istituiti per l'anno scolastico 2019/2020 ammontano complessivamente a 684.880 posti comuni e 150.609 posti di sostegno. I posti comprendono sia l'organico dell'autonomia sia l'adeguamento di detto organico alle situazioni di fatto; per il sostengo sono comprese anche le deroghe. Si precisa che per il sostegno, il dato relativo ai posti in deroga è in via di aggiornamento da parte degli Uffici periferici.
Nell'anno scolastico 2019/2020, stando ai dati del MIUR, sono oltre 684mila i posti comuni, di cui 15.232 "posti di adeguamento" e 150.609 i posti di sostegno, di cui 50.529 sono "posti di sostegno in deroga" (Tabella 5). Sia per i posti comuni che per i posti di sostegno sono inclusi anche i posti di potenziamento.
Tab. 5 - Totale posti comuni e adeguamento e posti di sostegno della scuola statale distribuiti per regione. Anno scolastico 2019/2020
Regione | Totale posti comuni e adeguamento (*) | Totale posti di sostegno (**) |
---|---|---|
Piemonte | 48.066 | 10.685 |
Lombardia | 102.807 | 20.367 |
Veneto | 52.392 | 9.669 |
Friuli V.G. | 14.025 | 1.619 |
Liguria | 15.487 | 2.232 |
Emilia Romagna | 47.201 | 9.629 |
Toscana | 42.632 | 9.985 |
Umbria | 10.906 | 2.497 |
Marche | 18.673 | 4.792 |
Lazio | 63.089 | 15.315 |
Abruzzo | 15.907 | 4.051 |
Molise | 4.501 | 855 |
Campania | 78.764 | 15.903 |
Puglia | 49.787 | 11.186 |
Basilicata | 8.390 | 1.388 |
Calabria | 27.953 | 6.228 |
Sicilia | 64.215 | 18.108 |
Sardegna | 20.535 | 6.100 |
Italia | 684.880 | 150.609 |
Fonte: MIUR, 2019
(*) Il numero dei posti comuni e adeguamento comprende anche i 15.232 posti per l'adeguamento dell'organico dell'autonomia
(**) Il numero dei posti di sostegno comprende anche i 50.529 posti di sostegno in deroga
Nell'anno scolastico 2017/2018, stando ai dati del MIUR, sono oltre 730 mila i docenti titolari, di cui oltre 300 mila con oltre 54 anni di età (Tabella 6).
Tab. 6 - Distribuzione dei docenti titolari per classi d'età e per ordine di scuola
Classe di età | Infanzia | Primaria | I grado | II grado | ||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Docenti | % | Docenti | % | Docenti | % | Docenti | % | |
Fino a 34 anni | 3.120 | 3,6% | 10.746 | 4,4% | 4.461 | 2,8% | 4.520 | 1,8% |
35- 44 anni | 18.422 | 21,0% | 54.732 | 22,2% | 34.216 | 21,8% | 39.467 | 16,1% |
45-54 anni | 32.857 | 37,4% | 94.139 | 38,2% | 54.345 | 34,6% | 85.136 | 34,6% |
Oltre 54 anni | 33.349 | 38,0% | 86.820 | 35,2% | 64.231 | 40,8% | 116.682 | 47,5% |
Totale | 87.748 | 100,0% | 246.437 | 100,0% | 157.253 | 100,0% | 245.805 | 100,0% |
Fonte: MIUR, Portale Unico dei Dati della Scuola, 2019
Ai numeri sopra descritti relativi al personale docente si aggiungono un numero complessivo di 209.070 di personale non docente operante nella scuola italiana.
Caratteristiche edilizia scolastica
In base ai dati desunti dal sito del Miur (Open data: "Uso di origine e data di costruzione degli edifici"), sono 58.842 gli edifici scolastici presenti in Italia; tra questi, il 23% (n=13.355) non era inizialmente stato costruito appositamente per uso scolastico, ma adattato a tale uso in seguito.
I dati sul numero di edifici scolastici distinti in base al periodo di costruzione indicano che sono circa 21.000 gli edifici di più recente costruzione (dal 1976 in poi), circa 23.800 afferiscono al periodo 1946 - 1975 e 3.800 edifici hanno una data di costruzione antecedente al 1920.
Nella Tabella 7, si riportano informazioni relative al volume lordo e alla superficie area totale in m2 ed il relativo numero di edifici, per tipo di scuola.
Tab. 7 - Volume, superficie area totale distribuita per tipo di scuola. Anno scolastico 2018/2019
Tipo scuola | Numero edifici | Volume lordo dell'edificio | Superficie area totale (m2) |
---|---|---|---|
Scuola dell'infanzia | 14.018 | 82.586.262 | 47.408.045 |
Scuola primaria | 18.191 | 165.210.200 | 84.145.241 |
Istituto Comprensivo | 4.683 | 64.643.724 | 30.113.706 |
Scuola secondaria di I° grado | 9.961 | 112.645.382 | 58.066.700 |
Scuola secondaria di II° grado | 10.802 | 223.563.652 | 182.372.884 |
Altro (*) | 1.168 | 21.611.370 | 13.819.920 |
Totale | 58.823 | 670.260.590 | 415.926.495 |
Fonte: MIUR. Portale Unico dei Dati della Scuola, 2020
(*) La voce "Altro" comprende i Centri territoriali adulti, i Corsi serali, gli Istituti per sordi e i Convitti nazionali
Le scuole paritarie
I dati delle scuole paritarie si riferiscono all'anno scolastico 2018/2019 e sono stati elaborati utilizzando le informazioni acquisite dalle Rilevazione sulle scuole.
Le scuole paritarie ammontavano a 12.564 e gli studenti a 866.805. In tale ambito, la quota prevalente è attribuibile alla scuola dell'infanzia che conta sia il maggior numero di bambini (524.031; 60,5%) sia il maggior numero di scuole (8.957; 71,3%) (Tabella 8).
Tab. 8 - Scuole paritarie e relativi alunni distribuiti per livello scolastico e regione. Anno scolastico 2018/2019
Infanzia | Primaria | I grado | II grado | Totale | ||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Regione | Scuole | Alunni | Scuole | Alunni | Scuole | Alunni | Scuole | Alunni | Scuole | Alunni |
Piemonte | 534 | 34.156 | 76 | 11.060 | 51 | 6.076 | 59 | 5.321 | 720 | 56.613 |
Valle d'Aosta | 8 | 474 | 3 | 341 | 1 | 151 | 5 | 823 | 17 | 1.789 |
Lombardia | 1.726 | 136.716 | 242 | 38.855 | 189 | 25.554 | 371 | 30.633 | 2.528 | 231.758 |
Trentino A.A. | 157 | 9.367 | 10 | 1.281 | 16 | 2.302 | 23 | 2.707 | 206 | 15.657 |
Veneto | 1.114 | 75.799 | 94 | 12.359 | 64 | 7.041 | 106 | 8.674 | 1.378 | 103.873 |
Friuli V.G. | 176 | 11.443 | 22 | 2.164 | 12 | 1.265 | 14 | 889 | 224 | 15.761 |
Liguria | 222 | 12.204 | 46 | 5.257 | 23 | 1.702 | 19 | 2.428 | 310 | 21.591 |
Emilia R. | 805 | 53.862 | 74 | 12.084 | 45 | 5.457 | 56 | 3.920 | 980 | 75.323 |
Toscana | 410 | 20.791 | 81 | 8.970 | 27 | 1.927 | 50 | 2.774 | 568 | 34.462 |
Umbria | 75 | 3.160 | 9 | 732 | 5 | 128 | 7 | 268 | 96 | 4.288 |
Marche | 94 | 4.796 | 16 | 1.263 | 7 | 362 | 38 | 1.548 | 155 | 7.969 |
Lazio | 737 | 52.093 | 206 | 26.168 | 88 | 8.370 | 224 | 14.325 | 1.255 | 100.956 |
Abruzzo | 111 | 4.484 | 17 | 1.774 | 6 | 203 | 21 | 800 | 155 | 7.261 |
Molise | 31 | 1.011 | 2 | 194 | 0 | 0 | 0 | 0 | 33 | 1.205 |
Campania | 1.003 | 41.705 | 308 | 28.270 | 38 | 1.820 | 315 | 21.896 | 1.664 | 93.691 |
Puglia | 442 | 18.098 | 43 | 4.931 | 9 | 561 | 33 | 1.917 | 527 | 25.507 |
Basilicata | 40 | 1.598 | 3 | 292 | 0 | 0 | 3 | 73 | 46 | 1.963 |
Calabria | 353 | 11.198 | 24 | 1.786 | 11 | 391 | 40 | 1.467 | 428 | 14.842 |
Sicilia | 690 | 21.660 | 86 | 7.615 | 24 | 1.495 | 193 | 8.432 | 993 | 39.202 |
Sardegna | 229 | 9.416 | 23 | 2.271 | 6 | 601 | 23 | 806 | 281 | 13.094 |
Italia | 8.957 | 524.031 | 1.385 | 167.667 | 622 | 65.406 | 1.600 | 109.701 | 12.564 | 866.805 |
Fonte: MIUR, 2019
Mobilità connessa con la riapertura delle scuole
Nel 2017 l'ISTAT ha stimato che in Italia circa 30 milioni di persone si spostano ogni giorno per raggiungere il luogo di studio (18,5%) o di lavoro (oltre un terzo della popolazione pari al 35,5%). La più recente indagine multiscopo evidenzia una diversa caratterizzazione degli utenti dei vari mezzi di trasporto collettivi: sebbene la parte principale è composta da lavoratori e da altri soggetti (intesi come persone in cerca di nuova occupazione e di prima occupazione, casalinghe, ritirati dal lavoro e in altra condizione), una quota non trascurabile è rappresentata dagli studenti sia per l'utilizzo di autobus, filobus e tram che di pullman e treno, come illustrato nella Figura 2.
Fig. 2 - Distribuzione degli utenti di mezzi pubblici per condizione (Dati ISTAT)
Le azioni messe in atto nelle città metropolitane e il grande sforzo di allineamento al "Protocollo condiviso di regolamentazione per il contenimento della diffusione del COVID-19 nel settore del trasporto e della logistica" allegato al DPCM del 26 aprile ed alle indicazioni fornite da INAIL e ISS nel "Documento tecnico sull'ipotesi di rimodulazione delle misure contenitive di fase 2 in relazione al trasporto pubblico collettivo terrestre nel contesto dell'emergenza da SARS-CoV-2", troveranno nella riapertura delle scuole un importante momento di verifica per la sostenibilità e la capacità di affollamento nei mezzi pubblici. Pertanto andranno previste soluzioni specifiche soprattutto in quelle aree in cui verosimilmente l'utilizzo dei mezzi di trasporto pubblico da parte degli studenti è maggiore.
Principali misure contenitive organizzative e di prevenzione attuate in Europa nel settore scolastico
Nell'attuale contesto di pandemia da SARS-CoV-2 che sta coinvolgendo la maggior parte dei paesi su scala globale, il tema delle misure organizzative e di prevenzione per il contenimento della diffusione nel settore scolastico è stato considerato di primaria importanza con emanazione di indicazioni prescrittive e/o raccomandazioni che vengono sinteticamente rappresentate nella Tabella 9.
Tab. 9 - Alcuni esempi di misure organizzative e di prevenzione adottate nelle scuole in Europa
MISURE | |
BELGIO | Organizzative e di distanziamento fisico - Le lezioni dovrebbero essere organizzate in classi di massimo 10 studenti, con un minimo di 4 m2 per studente e altri 8 m2 per insegnante. - I movimenti di gruppo all'interno della scuola devono essere limitati al minimo (pianificazione pausa, pranzo, ricreazione e orari separati per entrare e uscire da scuola, rispettando sempre la distanza sociale di 1,5 m) Uso della mascherina - Una maschera in tessuto deve essere indossata da tutto il personale durante il giorno, dagli alunni del sesto anno di scuola elementare e da tutti gli alunni della scuola secondaria, durante il giorno |
FRANCIA | Per le materne e le elementari Distanziamento fisico - 1 m, circa 4 m2 per allievo Uso della mascherina - Mascherina di comunità per il personale, in presenza di allievi e nei casi in cui il distanziamento è inferiore a 1 m - Non sono previste mascherine di comunità per gli allievi Per i college i licei Distanziamento fisico - Distanziamento di 1 m, circa 4 m2 per allievo Uso della mascherina - Mascherina di comunità per il personale, in presenza di allievi e nei casi in cui il distanziamento è inferiore a 1 m |
SVIZZERA | Scuola dell'obbligo Distanziamento fisico - Per il personale è prevista una distanza minima di 2 m nei contatti interpersonali e per quanto possibile anche nei contatti tra gli allievi Uso della mascherina - Non è previsto uso della mascherina Scuola post-obbligo Distanziamento fisico - Tenere una distanza minima di 2 m nei contatti interpersonali per il personale - Per gli allievi tenere una distanza di 2 m durante tutte le interazioni - In base alle caratteristiche dell'aula in alcuni casi è possibile un insegnamento in presenza solo parziale Uso della mascherina - L'uso delle mascherine non è indicato in questo contesto ma dai 16 anni in su può essere preso in considerazione, senza alcun obbligo, in determinate situazioni - Vanno utilizzate in contesti formativi specifici quando non è possibile rispettare la distanza minima di 2 m |
GERMANIA | Organizzative e di distanziamento fisico - Le lezioni devono svolgersi in piccoli gruppi, con un massimo di 15 studenti alla volta - La riapertura prevede delle misure di sicurezza: nelle classi, ad esempio, ci devono essere solo piccoli gruppi di studenti e sono previste anche stringenti misure igieniche - Se necessario, riprogrammare gli orari delle lezioni e delle pause - Va mantenuta una distanza di almeno 1,5 m - Mantenere i gruppi divisi e non mescolare Uso della mascherina - Quasi tutti gli studenti, così come gli insegnanti, indossano le mascherine |
OLANDA | Organizzative e di distanziamento fisico - Le ore di insegnamento saranno divise nei giorni, in modo da limitare il più possibile gli spostamenti. - Gli alunni svolgeranno il 50% dell'orario di insegnamento in classe e il rimanenti 50% del tempo a distanza. - In tutte le scuole sarà prevista la regola di 1,5 m di distanza, anche per gli stessi studenti. I bambini della scuola primaria non devono mantenere una distanza di 1,5 m; dovrebbero tenersi il più lontano possibile e a 1,5 m dagli adulti (insegnanti e altro personale). Uso della mascherina - Le maschere per il viso non sono necessarie per la scuola primaria |
REGNO UNITO | Organizzative e di distanziamento fisico - Per le scuole primarie, le classi dovrebbero normalmente essere divise a metà, con non più di 15 alunni per gruppo e un insegnante - Per le scuole secondarie e i college, le classi saranno dimezzate, prevedendo di riorganizzare le aule e i laboratori con postazioni distanziate di 2 m - Nelle strutture dove è possibile la distanza di 2 m dovrebbe essere rispettata Uso della mascherina - Nelle scuole e nei vari contesti educativi non è consigliabile utilizzare la mascherina o una copertura facciale. Tali strumenti possono essere utili per brevi periodi in ambienti chiusi |
SPAGNA | Distanziamento fisico - La distanza interpersonale minima sarà sempre di 2 m Uso della mascherina - Nel caso in cui non sia possibile garantire una distanza interpersonale di 2 m, è necessario utilizzare una mascherina, da parte dello staff dei centri educativi, nonché dagli studenti in tutte le aree della scuola. L'uso della mascherina è obbligatorio per il personale addetto al trasporto scolastico |
Ipotesi di rimodulazione delle misure contenitive nel settore scolastico
Considerazioni di carattere generale
Il Comitato Tecnico Scientifico (CTS), con la finalità di fornire al decisore politico indicazioni utili al contenimento dell'epidemia da SARS-CoV-2, ha introdotto in data 15 maggio i "Criteri generali per i Protocolli di settore" che, pur calati nella specificità di ciascun settore, rappresentano dei criteri guida basati sullo stato delle evidenze epidemiologiche e scientifiche e passibili di aggiornamento in base all'evoluzione del quadro epidemiologico e delle conoscenze.
Il DPCM del 17 maggio "Disposizioni attuative del decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19, recante misure urgenti per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da COVID-19, e del decreto-legge 16 maggio 2020, n. 33, recante ulteriori misure urgenti per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da COVID-19" riporta tali criteri nell'allegato 10 per la realizzazione di protocolli di settore.
Anche per le attività scolastiche, pur in presenza di specificità di contesto, restano validi i principi cardine che hanno caratterizzato le scelte e gli indirizzi tecnici quali:
1. il distanziamento sociale (mantenendo una distanza interpersonale non inferiore al metro);
2. la rigorosa igiene delle mani, personale e degli ambienti;
3. la capacità di controllo e risposta dei servizi sanitari della sanità pubblica territoriale e ospedaliera.
È necessario quindi prevedere specifiche misure di sistema, organizzative, di prevenzione e protezione, igieniche e comunicative declinate nello specifico contesto della scuola, tenendo presente i criteri già individuati dal CTS per i protocolli di settore, anche facendo riferimento ai documenti di indirizzo prodotti da ISS e INAIL:
1. Il rischio di aggregazione e affollamento e la possibilità di prevenirlo in maniera efficace nelle singole realtà e nell'accesso a queste;
2. La prossimità delle persone (es. lavoratori, utenti, ecc.) rispetto a contesti statici (es. persone tutte ferme in postazioni fisse), dinamici (persone in movimento) o misti (contemporanea presenza di persone in posizioni fisse e di altre in movimento);
3. L'effettiva possibilità di mantenere la appropriata mascherina da parte di tutti nei contesti raccomandati;
4. Il rischio connesso alle principali vie di trasmissione (droplet e contatto) in particolare alle contaminazioni da droplet in relazione alle superfici di contatto;
5. La concreta possibilità di accedere alla frequente ed efficace igiene delle mani;
6. L'adeguata aereazione negli ambienti al chiuso;
7. L'adeguata pulizia ed igienizzazione degli ambienti e delle superfici;
8. La disponibilità di una efficace informazione e comunicazione;
9. La capacità di promuovere, monitorare e controllare l'adozione delle misure definendo i conseguenti ruoli.
Ferma restando l'evoluzione epidemiologica che dovrà essere valutata nell'imminenza della riapertura, di seguito vengono proposte misure di mitigazione del rischio coerenti con i criteri sopra riportati.
Proposta di misure di sistema, organizzative e di prevenzione
Misure di sistema
Il rientro in aula degli studenti e l'adozione del necessario distanziamento fisico rappresentano la principale criticità tra le misure proposte in quanto richiedono un'armonizzazione con il tempo scuola (monte ore delle discipline), con le dotazioni organiche di personale e con gli spazi della scuola.
Le caratteristiche sopra evidenziate di un patrimonio edilizio scolastico non sempre adeguato per caratteristiche strutturali e concezione potrebbero non consentire di ospitare contemporaneamente tutta la popolazione scolastica, garantendo le indicazioni di distanziamento.
Ulteriore elemento di criticità risiede nell'insufficienza delle dotazioni organiche del personale della scuola nella previsione di una necessaria ridefinizione della numerosità delle classi per esigenze di distanziamento.
Questi elementi rappresentano senz'altro le principali criticità che richiedono misure di sistema attente e condivise che consentano l'ottimizzazione e il potenziamento delle risorse, degli spazi e adeguate soluzioni organizzative. A riguardo è imprescindibile il coinvolgimento diretto degli Uffici scolastici Regionali, degli Enti locali (Regioni, Città metropolitane, Comuni, Municipi) e delle autonomie scolastiche, nonché delle realtà del territorio quali associazioni, gestori di spazi pubblici e privati, cooperative sociali, etc.
Appare, pertanto, prioritario valorizzare gli investimenti e le risorse finalizzate ad assicurare misure di sicurezza attraverso l'ottimizzazione/implementazione degli spazi, dotazioni organiche adeguate, che siano opportunità di riqualificazione della scuola italiana.
Le difficoltà connesse alla ripresa delle attività scolastiche nell'emergenza da SARS-CoV-2 potrebbero pertanto trasformarsi in occasioni di rilancio del sistema scolastico in un lavoro complessivo di investimenti per azioni coordinate che mettano al centro dell'agenda politica scuola e salute come elementi strategici per il benessere complessivo della persona.
Le indicazioni proposte inoltre potrebbero comportare la necessità di rimodulare alcuni aspetti regolamentari e didattici relativi all'organizzazione scolastica che richiederanno apposite, seppur transitorie, modifiche in capo all'amministrazione scolastica centrale (es. ridefinizione monte ore delle discipline scolastiche, implementazione fondi per il miglioramento dell'offerta formativa, regolamento refezione scolastica, etc.).
Tra le misure di sistema è necessario valutare anche l'eventuale impatto degli spostamenti correlati con la mobilità degli studenti. I dati ISTAT riportati nel "Documento tecnico sull'ipotesi di rimodulazione delle misure contenitive in relazione al trasporto pubblico collettivo terrestre, nell'ottica della ripresa del pendolarismo, nel contesto dell'emergenza da SARS-CoV-2" evidenziano elementi di criticità nelle grandi aree metropolitane, durante le giornate lavorative, nelle fasce orarie di punta del mattino e del pomeriggio, con profili giornalieri confermati anche dall'elaborazione dei dati di telefonia mobile delle principali città italiane.
Pertanto, tra le azioni di sistema si ritiene opportuno valutare, per le scuole secondarie di II grado dei grandi centri urbani, una differenziazione dell'inizio delle lezioni al fine di contribuire alla riduzione del carico sui mezzi di trasporto pubblico nelle fasce orarie di punta (tra le 7:00 e le 8:30).
Misure organizzative, di prevenzione e di protezione
La grande diversità delle realtà scolastiche distribuite nel nostro Paese, con peculiarità in relazione all'ordine di scuola (utenza, programmi educativi, modalità organizzativo-didattiche), alle strutture e infrastrutture scolastiche, alla collocazione geografica, al tessuto sociale, etc., richiedono una riflessione e attenta valutazione specificatamente contestualizzata.
Pertanto, risulta prioritario che ciascuna realtà scolastica proceda ad una mappatura degli spazi destinati a tutte le attività didattiche in rapporto al numero di alunni e di personale al fine di assicurare quanto più possibile la didattica in presenza seppur con possibili rimodulazioni/riduzioni orarie.
La didattica a distanza attuata nei mesi dell'emergenza ha certamente rappresentato una risposta pronta ed efficace delle scuole e ha determinato un'accelerazione di nuove competenze del personale scolastico e degli studenti; nella prospettiva della riapertura delle attività didattiche in presenza la modalità a distanza potrà rappresentare un momento integrativo e non sostitutivo, diversamente applicato e commisurato alle fasce di età degli studenti.
Nel lavoro di mappatura operato preliminarmente dalle singole istituzioni scolastiche sarà, inoltre, necessario valutare tutte le possibili situazioni di assembramento con un'analisi di dettaglio dei punti comuni (es. gestione dei percorsi di entrata, uscita, spostamenti interni alla scuola, orari, ricreazione, refezione, attività motorie, etc.) al fine di definire misure organizzative di prevenzione e protezione atte a mitigare il rischio nel rispetto dei principi di carattere generale sopra declinati, ponendo particolare attenzione anche alle situazioni a rischio di affollamento e aggregazione non strutturata (fuori dal contesto dell'aula).
Misure organizzative generali
La precondizione per la presenza a scuola di studenti e di tutto il personale a vario titolo operante è:
- l'assenza di sintomatologia respiratoria o di temperatura corporea superiore a 37.5°C anche nei tre giorni precedenti;
- non essere stati in quarantena o isolamento domiciliare negli ultimi 14 giorni;
- non essere stati a contatto con persone positive, per quanto di propria conoscenza, negli ultimi 14 giorni.
All'ingresso della scuola NON è necessaria la rilevazione della temperatura corporea.
Chiunque ha sintomatologia respiratoria o temperatura corporea superiore a 37.5°C dovrà restare a casa.
Pertanto si rimanda alla responsabilità individuale rispetto allo stato di salute proprio o dei minori affidati alla responsabilità genitoriale.
Nelle misure organizzative generali della scuola il principio del distanziamento fisico rappresenta un aspetto di prioritaria importanza e di grande complessità.
Saranno da privilegiare tutti i possibili accorgimenti organizzativi al fine di differenziare l'ingresso e l'uscita degli studenti sia attraverso uno scaglionamento orario che rendendo disponibili tutte le vie di accesso, compatibilmente con le caratteristiche strutturali e di sicurezza dell'edificio scolastico, al fine di differenziare e ridurre il carico e il rischio di assembramento.
Si dovrà porre in atto ogni misura organizzativa finalizzata alla prevenzione di assembramenti di persone, sia che siano studenti che personale della scuola, negli spazi scolastici comuni (corridoi, spazi comuni, bagni, sala insegnanti, etc.).
Dovrà essere ridotta al minimo la presenza di genitori o loro delegati nei locali della scuola se non strettamente necessari (es. entrata /uscita scuola dell'infanzia).
Dovrà essere limitato l'utilizzo dei locali della scuola esclusivamente alla realizzazione di attività didattiche.
Il distanziamento fisico richiederà inevitabilmente l'adozione di misure organizzative che potranno impattare sul "modo di fare scuola" e che pertanto dovranno essere pensate e proporzionate all'età degli studenti. Sarà necessaria un'analisi attenta e capillare degli spazi disponibili e delle possibili collaborazioni con il territorio sulla base di specifici accordi, al fine di aumentare gli spazi didattici complessivi. Altresì sarà necessaria un'analisi attenta della dotazione organica finalizzata alla definizione di eventuali carenze che dovranno trovare risposte nelle misure di sistema.
Il layout delle aule destinate alla didattica andrà rivisto con una rimodulazione dei banchi, dei posti a sedere e degli arredi scolastici, al fine di garantire il distanziamento interpersonale di almeno 1 metro, anche in considerazione dello spazio di movimento.
Anche l'area dinamica di passaggio e di interazione (zona cattedra/lavagna) all'interno dell'aula dovrà avere una superfice adeguata tale da garantire comunque e in ogni caso il distanziamento di almeno 1 metro, anche in considerazione dello spazio di movimento.
Ciascuna istituzione potrà definire, in virtù dell'autonomia scolastica, modalità di alternanza / turnazione / didattica a distanza proporzionate all'età degli alunni e al contesto educativo complessivo. In particolare, per gli ordini di scuola secondaria di I e II grado, al fine di ridurre la concentrazione di alunni negli ambienti scolastici, potranno essere in parte riproposte anche forme di didattica a distanza.
In tutti gli altri locali scolastici destinati alla didattica ivi comprese aula magna, laboratori, teatro, rispetto alla numerosità degli studenti dovrà essere considerato un indice di affollamento tale da garantire il distanziamento interpersonale di almeno 1 metro anche in considerazione delle attività didattiche specifiche proprie degli istituiti tecnici o professionali; per gli Istituti coreutico musicali le attività didattiche che prevedano l'utilizzo di strumenti a fiato o attività corali dovranno essere effettuate garantendo un aumento significativo del distanziamento interpersonale.
Negli spazi comuni, aree di ricreazione, corridoi, dovranno essere previsti percorsi che garantiscano il distanziamento tra le persone, limitando gli assembramenti, anche attraverso apposita segnaletica.
Per lo svolgimento della ricreazione, delle attività motorie e di programmate attività didattiche, ove possibile e compatibilmente con le variabili strutturali, di sicurezza e metereologiche, privilegiarne lo svolgimento all'aperto, valorizzando lo spazio esterno quale occasione alternativa di apprendimento.
Per le attività di educazione fisica, qualora svolte al chiuso (es. palestre), dovrà essere garantita adeguata aerazione e un distanziamento interpersonale di almeno 2 metri (in analogia a quanto disciplinato nell'allegato 17 del DPCM 17 maggio 2020). Nelle prime fasi di riapertura delle scuole sono sconsigliati i giochi di squadra e gli sport di gruppo, mentre sono da privilegiare le attività fisiche sportive individuali che permettano il distanziamento fisico.
Il consumo del pasto a scuola rappresenta un momento di fondamentale importanza sia da un punto di vista educativo, per l'acquisizione di corrette abitudini alimentari, che sanitario in quanto rappresenta un pasto sano ed equilibrato. È pertanto fondamentale preservare il consumo del pasto a scuola garantendo tuttavia soluzioni organizzative che assicurino il distanziamento.
Anche per la refezione le singole realtà scolastiche dovranno identificare soluzioni organizzative ad hoc che consentano di assicurare il necessario distanziamento attraverso la gestione degli spazi (refettorio o altri locali idonei), dei tempi (turnazioni), e in misura residuale attraverso la fornitura del pasto in "lunch box" per il consumo in classe.
I locali scolastici destinati alla didattica dovranno, inoltre, essere dotati di finestre per garantire un ricambio d'aria regolare e sufficiente, favorendo, in ogni caso possibile, l'aerazione naturale. Relativamente agli impianti di condizionamento si rimanda alle specifiche indicazione del documento Rapporto ISS COVID-19 n. 5 del 21 aprile 2020 disponibile nel link di seguito riportato https://www.iss.it/documents/20126/0/Rapporto+ISS+COVID-19+n.+5_2020+REV.pdf/2d27068f-6306- 94ea-47e8-0539f0119b91?t=1588146889381
Misure igienico-sanitarie
Igiene dell'ambiente
In via preliminare il Dirigente scolastico assicurerà, prima della riapertura della scuola, una pulizia approfondita, ad opera dei collaboratori scolastici, dei locali della scuola destinati alla didattica e non, ivi compresi androne, corridoi, bagni, uffici di segreteria e ogni altro ambiente di utilizzo. Se la scuola è occupata da almeno 7-10 giorni, per riaprire l'area sarà necessaria solo la normale pulizia ordinaria, poiché il virus che causa COVID-19 non si è dimostrato in grado di sopravvivere su superfici più a lungo di questo tempo neppure in condizioni sperimentali.
Le operazioni di pulizia dovranno essere effettuate quotidianamente secondo le indicazioni dell'ISS previste nella Circolare del Ministero della Salute "Indicazioni per l'attuazione di misure contenitive del contagio da SARS-CoV-2 attraverso procedure di sanificazione di strutture non sanitarie (superfici, ambienti interni) e abbigliamento" in particolare nella sezione "Attività di sanificazione in ambiente chiuso" di cui un estratto è in Allegato 1. Nello stesso allegato è riportato un estratto con i principi attivi indicati per le varie superfici tratto da Rapporto ISS COVID-19 n. 19/2020 - "Raccomandazioni ad interim sui disinfettanti nell'attuale emergenza COVID-19: presidi medico-chirurgici e biocidi. Versione del 25 aprile 2020"
A riguardo si precisa che per sanificazione si intende l'insieme dei procedimenti e operazioni atti ad igienizzare determinati ambienti e mezzi mediante l'attività di pulizia e di disinfezione. Poiché la scuola è una forma di comunità che potrebbe generare focolai epidemici in presenza di un caso, a causa della possibile trasmissione per contatto, la pulizia con detergente neutro di superfici in locali generali, in presenza di una situazione epidemiologica con sostenuta circolazione del virus, andrebbe integrata con la disinfezione attraverso prodotti con azione virucida. Nella sanificazione si dovrà porre particolare attenzione alle superfici più toccate quali maniglie e barre delle porte, delle finestre, sedie e braccioli, tavoli/banchi/cattedre, interruttori della luce, corrimano, rubinetti dell'acqua, pulsanti dell'ascensore, distributori automatici di cibi e bevande, ecc.
Qualora vengano usato prodotti disinfettanti, e qualora la struttura educativa ospiti bambini al di sotto dei 6 anni, si raccomanda di fare seguire alla disinfezione anche la fase di risciacquo soprattutto per gli oggetti, come i giocattoli, che potrebbero essere portati in bocca dai bambini.
I servizi igienici sono dei punti di particolare criticità nella prevenzione del rischio. Pertanto dovrà essere posta particolare attenzione alle misure già poste in essere dalle scuole per la pulizia giornaliera dei servizi igienici con prodotti specifici. In tali locali, se dotati di finestre, queste devono rimanere sempre aperte; se privi di finestre, gli estrattori di aria devono essere mantenuti in funzione per l'intero orario scolastico.
Igiene personale
È necessario rendere disponibili prodotti igienizzanti (dispenser di soluzione idroalcolica) o a base di altri principi attivi (purché il prodotto riporti il numero di registrazione o autorizzazione del Ministero della Salute) per l'igiene delle mani per gli studenti e il personale della scuola, in più punti dell'edificio scolastico e, in particolare, in ciascuna aula per permettere l'igiene delle mani all'ingresso in classe, favorendo comunque in via prioritaria il lavaggio delle mani con acqua e sapone neutro.
La scuola garantirà giornalmente al personale la mascherina chirurgica, che dovrà essere indossata per la permanenza nei locali scolastici.
Gli alunni dovranno indossare per l'intera permanenza nei locali scolastici una mascherina chirurgica o di comunità di propria dotazione, fatte salve le dovute eccezioni (ad es. attività fisica, pausa pasto); si definiscono mascherine di comunità "mascherine monouso o mascherine lavabili, anche auto-prodotte, in materiali multistrato idonei a fornire un'adeguata barriera e, al contempo, che garantiscano comfort e respirabilità, forma e aderenza adeguate che permettano di coprire dal mento al di sopra del naso" come disciplinato dai commi 2 e 3, art. 3 del DPCM 17 maggio 2020. Al riguardo va precisato che, in coerenza con tale norma, "non sono soggetti all'obbligo i bambini al di sotto dei sei anni, nonché i soggetti con forme di disabilità non compatibili con l'uso continuativo della mascherina ovvero i soggetti che interagiscono con i predetti."
Non sono necessari ulteriori dispositivi di protezione.
Anche per tutto il personale non docente, negli spazi comuni dovranno essere garantite le stesse norme di distanziamento di almeno 1 metro, indossando altresì la mascherina chirurgica. Va identificata una idonea procedura per l'accoglienza e isolamento di eventuali soggetti (studenti o altro personale scolastico) che dovessero manifestare una sintomatologia respiratoria e febbre. In tale evenienza il soggetto dovrà essere dotato immediatamente di mascherina chirurgica qualora dotato di mascherina di comunità e dovrà essere attivata l'assistenza necessaria secondo le indicazioni dell'autorità sanitaria locale.
Indicazioni per gli studenti con disabilità
Nel rispetto delle indicazioni sul distanziamento fisico, la gestione degli alunni con disabilità certificata dovrà essere pianificata anche in riferimento alla numerosità, alla tipologia di disabilità, alle risorse professionali specificatamente dedicate, garantendo in via prioritaria la didattica in presenza.
Si ricorda che, in coerenza con il DPCM 17 maggio sopra riportato, non sono soggetti all'obbligo di utilizzo della mascherina gli studenti con forme di disabilità non compatibili con l'uso continuativo della mascherina.
Per l'assistenza di studenti con disabilità certificata, non essendo sempre possibile garantire il distanziamento fisico dallo studente, potrà essere previsto per il personale l'utilizzo di ulteriori dispositivi. Nello specifico in questi casi il lavoratore potrà usare unitamente alla mascherina chirurgica, fatto salvo i casi sopra menzionati, guanti in nitrile e dispositivi di protezione per occhi, viso e mucose. Nell'applicazione delle misure di prevenzione e protezione si dovrà necessariamente tener conto delle diverse disabilità presenti.
Indicazioni per la scuola dell'infanzia
Nella scuola dell'infanzia il distanziamento fisico presenta criticità più marcate che dovranno richiedere particolari accorgimenti sia organizzativi che nel comportamento del personale. Occorre in tal caso assicurare indicazioni e risorse addizionali circa la pulizia assidua delle superfici, il lavaggio frequente delle mani, criteri di riduzione del numero degli alunni contemporaneamente presenti in classe. Relativamente alla numerosità del gruppo classe, trattandosi per caratteristiche evolutive e metodologie didattiche di un contesto dinamico, è opportuno prevedere un affollamento ulteriormente ridotto rispetto ai criteri applicati nel contesto di classi di ordine superiore.
Gli alunni della scuola dell'infanzia NON dovranno indossare la mascherina, come peraltro già previsto per i minori di 6 anni di età. Pertanto, non essendo sempre possibile garantire il distanziamento fisico dall'alunno, potrà essere previsto per il personale l'utilizzo di ulteriori dispositivi (es. guanti in nitrile e dispositivi di protezione per occhi, viso e mucose) oltre la consueta mascherina chirurgica.
Misure specifiche per i lavoratori
In riferimento all'adozione di misure specifiche per i lavoratori nell'ottica del contenimento del contagio da SARS-CoV-2 e di tutela dei lavoratori "fragili" si rimanda a quanto indicato:
1. nella normativa specifica in materia di salute e sicurezza sul lavoro (D.Lgs. 81/08 e s.m.i.).
2. nel Documento tecnico Inail "Documento sulla possibile rimodulazione delle misure di contenimento del contagio da SARS-Cov-2 nei luoghi di lavoro e strategie di prevenzione. Aprile 2020".
3. nel Protocollo condiviso di regolazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro del 24 aprile 2020
4. nella Circolare del Ministero della Salute "Indicazioni operative relative alle attività del medico competente nel contesto delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus SARS-CoV-2 negli ambienti di lavoro e nella collettività" del 29 aprile 2020.
5. nell'art. 83 del Decreto Legge 19 maggio 2020, n. 34 "Misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all'economia, nonché di politiche sociali connesse all'emergenza epidemiologica da COVID-19".
Si rammenta il D.Lgs 81/08 e s.m.i. (all'art. 2 c.1 lett. a) equipara al lavoratore "l'allievo degli istituti di istruzione [...] e il partecipante ai corsi di formazione professionale nei quali si faccia uso di laboratori, attrezzature di lavoro in genere, agenti chimici, fisici e biologici, [...] limitatamente ai periodi in cui l'allievo sia effettivamente applicato alla strumentazioni o ai laboratori in questione". Pertanto, oltre a quanto già previsto dal summenzionato D.Lgs. 81/08 e s.m.i. per i lavoratori della scuola e per gli allievi equiparati, per alcuni indirizzi di studio (ad es. istituti professionali, istituti tecnici), sia durante l'attività pratica/tirocinio, sia nel contesto di eventuali esperienze di alternanza scuola-lavoro, sarà necessario fare riferimento alle indicazioni e alle misure di prevenzione e protezione riportate nei protocolli di settore (ad es. ristorazione, acconciatori ed estetisti).
In riferimento a particolari dispositivi di protezione individuale per il contenimento del rischio da SARS-CoV-2 è opportuno impartire un'informativa mirata, anche in collaborazione con le figure della prevenzione di cui al D. Lgs 81/08 e s.m.i. con particolare riferimento alle norme igieniche da rispettare, alla corretta procedura per indossare la mascherina chirurgica, nonché all'utilizzo e alla vestizione/svestizione dei dispositivi di protezione individuale, ove previsti.
Indicazioni di informazione e comunicazione
È necessario predisporre iniziative di informazione sulle misure di prevenzione e protezione adottate: il Dirigente Scolastico assicurerà adeguata comunicazione efficace alle famiglie, agli studenti, al personale scolastico, in modalità telematica (sito web scuola o webinar dedicati) e anche su cartellonistica, o altro supporto fisico, ben visibile all'ingresso della scuola e nei principali ambienti, da realizzare tutto o in parte prima dell'inizio dell'anno scolastico.
Sarà utile prevedere una attività formativa specifica in presenza al rientro per gli alunni rapportata all'età degli allievi e alla presenza di eventuali disabilità e/o disturbi di apprendimento finalizzata alla valorizzazione dei comportamenti.
Favorire, almeno nella prima fase, l'acquisizione di comportamenti attraverso un coinvolgimento diretto degli studenti nella realizzazione di iniziative per la prevenzione e la protezione (es. realizzazione di cartellonistica, valorizzazione degli spazi, condivisione di idee, etc.) anche proponendo campagne informative interne all'Istituto con la partecipazione proattiva di studenti e famiglie.
Sarà utile estendere le azioni di informazione e formazione anche ai famigliari degli allievi perché assumano un comportamento proattivo per il contenimento del rischio di trasmissione del contagio.
Si suggerisce di organizzare apposite esercitazioni per tutto il personale della scuola senza gli studenti al fine di prendere meglio dimestichezza con le misure di prevenzione e protezione e acquisirne la tecnicalità.
È importante sottolineare che le misure di prevenzione e protezione indicate contano sul senso di responsabilità di tutti nel rispetto delle misure igieniche e del distanziamento e sulla collaborazione attiva di studenti e famiglie nel continuare a mettere in pratica i comportamenti previsti per il contrasto alla diffusione dell'epidemia.
Si riporta di seguito una proposta di "Cinque Regole" per promuovere campagne di comunicazione sul rientro a scuola in sicurezza.
le cinque regole per il rientro a scuola in sicurezza
Torniamo a scuola più consapevoli e responsabili: insieme possiamo proteggerci tutti
1. Se hai sintomi di infezioni respiratorie acute (febbre, tosse, raffreddore) parlane subito con i genitori e NON venire a scuola.
2. Quando sei a scuola indossa una mascherina, anche di stoffa, per la protezione del naso e della bocca.
3. Segui le indicazioni degli insegnanti e rispetta la segnaletica.
4. Mantieni sempre la distanza di 1 metro, evita gli assembramenti (soprattutto in entrata e uscita) e il contatto fisico con i compagni.
5. Lava frequentemente le mani o usa gli appositi dispenser per tenerle pulite; evita di toccarti il viso e la mascherina.
Bibliografia essenziale
Unicef - WHO "Key messages and actions for COVID-19 prevention and control in schools". March 2020
INAIL. Documento tecnico sulla possibile rimodulazione delle misure di contenimento del contagio da SARS-CoV-2 nei luoghi di lavoro e strategie di prevenzione. Aprile 2020
INAIL-ISS. Documento tecnico sull'ipotesi di rimodulazione delle misure contenitive di fase 2 in relazione al trasporto pubblico collettivo terrestre nel contesto dell'emergenza da SARS-CoV-2. Aprile 2020
ISS. Rapporto ISS COVID-19 n. 19/2020 - "Raccomandazioni ad interim sui disinfettanti nell'attuale emergenza COVID-19: presidi medico-chirurgici e biocidi. Versione del 25 aprile 2020" https://www.iss.it/rapporti-covid-19
ISTAT. La Povertà in Italia. Anno 2017. 26 Giugno 2018 www.istat.it/it/archivio/217650
Ministero della Salute. Circolare 22/05/2020 "Indicazioni per l'attuazione di misure contenitive del contagio da SARS-CoV-2 attraverso procedure di sanificazione di strutture non sanitarie (superfici, ambienti interni) e abbigliamento
UNESCO. Covid-19 Education Response. Education Sector issue notes n. 7.1. April 2020
UNESCO, UNICEF, World Bank, World Food Programme. Framework for reopening schools, April 2020 ( https://unesdoc.unesco.org/ark:/48223/pf0000373348 )