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Parere MIUR 06.10.2010, prot. n. 7046

Pronuncia di propria iniziativa su "Revisione degli organi collegiali e il sistema di governance della scuola italiana".

IL CONSIGLIO NAZIONALE DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE

Visti gli artt. 24 e 25 del D.L.vo n. 297 del 16.4.1994;

Vista la relazione della Commissione consiliare, appositamente costituita per l'esame istruttorio, ed incaricata di riferire al Consiglio in ordine all'argomento in oggetto specificato;

dopo ampio ed approfondito dibattito

ESPRIME

di propria iniziativa, la seguente pronunzia in merito all'argomento in oggetto specificato:

Introduzione

Il processo di trasformazione del sistema scolastico avviato fin dagli anni '90 non ha visto l'attuazione di una riforma degli organi collegiali di livello nazionale e periferico (art. 21 comma 15 Legge n. 59/1997), nonostante la previsione di nuovi organi collegiali sia presente nel Decreto Legislativo n. 233/1999.

Una scelta, quella prevista da detto decreto, oggi di difficile attuazione alla luce delle modifiche costituzionali intervenute con la Legge n. 3/2001, della riforma della Pubblica Amministrazione, della revisione ordinamentale in atto e nella prospettiva che si intravede in materia di federalismo scolastico, dopo l'approvazione della Legge n. 42/2009.

Una questione, quella della programmazione territoriale dell'offerta formativa e delle relazioni fra istituzioni scolastiche autonome e autonomie locali già presente e non risolta compiutamente con il Decreto Legislativo n. 112/1998 (v. funzioni delegate alle Regioni, compiti e funzioni trasferiti agli Enti locali).

Norme che la recente sentenza della Corte Costituzionale (n. 200/2009) invita a rileggere nel rispetto dei principi di cui agli artt. 33 e 34 della Costituzione, distinguendo opportunamente norme generali, principi fondamentali e norme di dettaglio fra legislazione esclusiva e concorrente e potestà regolamentare.

Con l'intento di formulare una proposta di riforma degli organi collegiali che tenga conto del nuovo quadro normativo, il CNPI intende ribadire che gli organi collegiali n

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