C.M. Economia e Finanze 05.02.2008, n. 7

Le misure di contenimento e di razionalizzazione della spesa pubblica inserite nelle leggi finanziarie 2007 e 2008, tra le quali sono da annoverare quelle relative alle attività di analisi e revisione dei programmi di spesa (c.d. "spending review"), confermano, rafforzandolo, lo sforzo del Governo rivolto, da un lato al controllo dei conti pubblici, dall'altro a migliorare la qualità della spesa.

Nel perseguire questa strategia, uno dei passi fondamentali è quello della definizione di idonei strumenti di finanza pubblica che permettano la verifica del rispetto degli obiettivi concordati in sede Europea. In questo ambito un momento particolarmente rilevante è quello della costruzione del conto economico della PA a legislazione vigente (tendenziale). Fondamentale è, in tale contesto, la valutazione di tutte quelle poste di bilancio che possono determinare incertezza, sia in sede di costruzione del conto economico tendenziale, che sulla quantificazione del relativo saldo, influenzando, così, la trasparenza dei conti pubblici e causando la sottostima dell'andamento previsto delle spese future con conseguente appesantimento delle risorse da reperire in sede di manovra annuale di finanza pubblica.

Sotto questo profilo, una particolare attenzione meritano tutte quelle spese non facilmente ed immediatamente comprimibili che garantiscono il funzionamento delle Amministrazioni (fitti passivi, canoni, utenze, ecc). Per le suddette spese è possibile la formazione di "debiti pregressi" connessi al mancato pagamento di quote relative all'esercizio precedente e, di conseguenza, si ritiene opportuno stabilire alcuni criteri fondamentali da seguire per una corretta ed ordinata gestione delle spese, soprattutto al fine di limitare il fenomeno della traslazione di oneri ad esercizi futuri, mediante una più puntuale programmazione.

Nei paragrafi seguenti sono individuati principi e regole cui le Amministrazioni dello Stato, gli Uffici centrali del bilancio (U.C.