Nota 02.04.2007, prot. n. 6867

In riferimento alle varie iniziative attivate dalle SS.LL. ed intese a promuovere una modifica della Circolare n. 19 del 13.2.2007, corre l'obbligo di fornire ogni più opportuno chiarimento in merito al contestato passo della suddetta Circolare che richiama le disposizioni del D.M. n. 141 del 1999.

In primo luogo si osserva che solo in fase residuale e con riferimento principalmente alle prime classi in essa si ipotizza la possibilità di non procedere a sdoppiamento di classi in presenza di una o due unità eccedenti i parametri del D.M. n. 331/98. Pertanto, la fattispecie in esame, e cioè deroga limitata ai parametri del D.M. che regola la costituzione delle classi, già si configura come uno degli elementi, e non il principale, della complessa procedura di monitoraggio e valutazione che deve condurre al rispetto degli obiettivi fissati dalla legge finanziaria.

Occorre comunque considerare che i commi 10.1 e 10.3 del D.M. 141/99 non configurano affatto un sistema automatico di abbattimento dei parametri massimi, ma contemplano rispettivamente "il rapporto alle esigenze formative dell'alunno", il riferimento "al progetto articolato di integrazione", la "definizione espressa di strategie e metodologie adottate dai docenti della classe del sostegno e di tutta la scuola", inserendo l'eventuale riduzione del numero di alunni per classe nel più generale contesto educativo della scuola dell'autonomia.

Il comma 10.4, inoltre, non ha potuto evitare il dovuto riferimento al principio di contenimento della spesa previsto in legge finanziaria, tanto che, nel citato comma 10.3 si arriva ad ipotizzare il superamento del limite di 20 alunni per classe, ovviamente in presenza di alunni disabili, "previa valutazione della gravità dell'handicap e delle situazioni soggettive degli alunni interessati, unitamente alle condizioni organizzative e alle risorse professionali disponibili in ciascuna scuola".

In tal senso, va letto il riferimento al D.M. 141 del