C.M. Economia e Finanze 14.06.2006, n. 28

A seguito dei numerosi quesiti pervenuti da parte di pubbliche amministrazioni in ordine all'applicazione delle disposizioni contenute nella legge n. 266/2005 - legge finanziaria 2006 - si ritiene opportuno fornire ulteriori indicazioni e chiarimenti ad integrazione di quelli contenuti nella circolare n. 7 del 10 febbraio 2006.

Commi 9-10 - Spese per studi e consulenze - spese per rappresentanza, pubblicità, ecc.

In ordine alle Amministrazioni destinatarie del comma 9 si fa presente che, avendo la disposizione annoverato tra le esclusioni oltre alle Università e agli enti di ricerca anche gli organismi equiparati, rimangono escluse dalla applicazione della stessa Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione e la Scuola Superiore dell'Economia e delle Finanze, considerato che trattasi di istituzioni nazionali di alta cultura, formazione e ricerca rivolte a soggetti interni ed esterni, pubblici e privati a livello nazionale ed internazionale, aventi una connotazione accademica di tipo universitario.

Sono, altresì, da escludere dall'applicazione del comma 9 le Accademie militari, la Scuola di applicazione della Guardia di Finanza, l'Istituto Superiore di polizia e la Scuola Ufficiale carabinieri, i cui esami sono riconosciuti validi ai fini dell'ammissione ai corsi di diploma e di laurea di talune facoltà universitarie ai sensi delle leggi n. 169/90 e n. 168/1991 del d.P.R. n. 341/1982.

Relativamente alle prestazioni che vanno escluse dal campo di applicazione del citato comma 9 si rinvia alle indicazioni fornite dalla Ragioneria Generale dello Stato con circolare n. 23 del 14 giugno 2005 in materia di applicazione dell'art. 1, comma 11, della legge n. 311/2004 (legge finanziaria 2005). In particolare, si rappresenta che nella spesa annua per studi ed incarichi di consulenza non rientra quella sostenuta per prestazioni professionali consistenti nella resa di servizi o adempimenti obbligatori per legge, le consulenze strettament