Circolare MPI 20.05.1998, n. 241

Com'è noto a codesti Enti, a seguito delle decisioni adottate dal Consiglio dell'Unione Europea a Madrid nel dicembre 1995 ed a Dublino nel dicembre 1996, che hanno trovato il loro epilogo nelle determinazioni degli organi istituzionali della Comunità Europea assunte il 2 maggio c.a., l'introduzione dell'Euro quale unica moneta avente corso legale in undici paesi della stessa Unione, si realizzerà, in più fasi, a partire dall'inizio del 1999.

La fase di transizione all'Euro che si aprirà con il prossimo anno e che cesserà alla fine dell'anno 2001, determinerà una sostituzione dell'Ecu e l'affermarsi dell'Euro, pur "senza obblighi né proibizioni", quale moneta scritturale ma non cartacea. Nella successiva fase che si svolgerà dal 1° gennaio 2002 e non oltre il 30 giugno 2002, l'Euro, sia in banconote che in monete metalliche, circolerà quale moneta avente corso legale nei paesi dell'Unione Monetaria accanto alle monete nazionali. In questa fase vigerà il principio della continuità dei contratti e degli altri strumenti giuridici, nel senso che, per assicurare certezza giuridica, l'introduzione dell'Euro non potrà essere considerato evento sopravvenuto, atto a modificare condizioni o termini degli atti in corso al momento dell'innovazione valutaria. Al termine di questa fase le monete nazionali cesseranno di aver corso legale.

L'esigenza di procedere con la dovuta gradualità alla definizione dello scenario prefigurato dagli accordi internazionali in materia, ha comportato l'adozione di diversi provvedimenti nell'intento di assicurare il massimo coinvolgimento di tutti i settori della pubblica amministrazione nel processo teso all'introduzione dell'EURO, nel presupposto della partecipazione dell'Italia all'Unione Europea fin dall'inizio.

In particolare, con la direttiva del 3.6.1997 adottata dal Presidente del Consiglio dei Ministri, sono state affrontate alcune problematiche connesse all'introduzione della moneta unica mentre la successiva legge