Dispersione scolastica: il documento finale della Cabina di regia

Presentato il rapporto “Una politica nazionale di contrasto del fallimento formativo e della povertà educativa”, documento finale elaborato dalla Cabina di regia Miur per la lotta alla dispersione scolastica. Il rapporto propone una serie di azioni da mettere in campo nel prossimo quinquennio.

La Cabina di regia sulla dispersione scolastica e la povertà educativa, istituita a maggio del 2017 dal Ministro Fedeli, è stata guidata da Marco Rossi Doria, ex Sottosegretario all’Istruzione ed esperto del tema. Il gruppo ha lavorato partendo dal quadro dei dati disponibili per il 2016, nazionali ed europei, dalla documentazione già prodotta in sedi istituzionali quali il Consiglio dell’Unione europea, l’Onu, il Parlamento italiano, dall’analisi delle buone pratiche già presenti nel nostro Paese. Il documento finale presenta:

  • una panoramica completa sul fenomeno;
  • una serie di linee di indirizzo e raccomandazioni sulle azioni da mettere in campo nel prossimo quinquennio per continuare a contrastare con forza la dispersione e le povertà educative, passando attraverso un piano nazionale di contrasto.

Il rapporto offre soluzioni di lungo termine, che richiedono un intervento strutturato da parte di tutti gli attori in campo: Ministero, enti territoriali, realtà associative. Servono interventi sistemici, una metodologia d'azione condivisa e partecipata con un forte coinvolgimento dal basso che metta al centro studenti, docenti, famiglie.

Fra gli obiettivi prefissati dal documento, l’abbattimento dei tassi di abbandono al di sotto del 10% (che è il limite europeo) in tutte le aree del Paese e l’aumento degli investimenti per elevare il livello delle conoscenze e competenze di base e di cittadinanza. Obiettivi da raggiungere mettendo in campo:

  • una governance unitaria affidata al governo, con l’accordo di Regioni e Comuni, sotto il controllo del Parlamento per coordinare azioni e interventi, fare una ricognizione degli strumenti già in campo, concretizzare nuove proposte;
  • un piano di azioni nazionale delle misure anti-dispersione;
  • l’individuazione di aree di educazione prioritaria su cui concentrare gli interventi (a partire dal rafforzamento del passaggio fra scuola primaria e secondaria);
  • l’allocazione di risorse sulla base dei risultati di apprendimento e dei tassi di dispersione;
  • l’estensione dei servizi per la prima infanzia;
  • il rafforzamento delle reti territoriali per la valorizzazione delle buone pratiche;
  • l’attivazione di interventi per fare in modo che città e quartieri entrino sempre più in relazione con le comunità educanti;
  • il rafforzamento della base di dati.

A livello scolastico vanno studiate modalità specifiche di composizione delle classi, va rafforzata e favorita la didattica laboratoriale con una gestione più flessibile e aperta delle classi stesse, va ricostruito il patto fra scuola e famiglie. Il contrasto alla dispersione e alla povertà educativa, va promosso anche attraverso un’edilizia scolastica di qualità, l’estensione del tempo pieno, la promozione di attività che vadano oltre l’orario scolastico, il sostegno all’innovazione digitale e ai laboratori, la formazione dei docenti.

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