Semestre europeo: le priorità dell’istruzione

Il 3 settembre scorso a Bruxelles il Ministro Giannini ha presentato il Programma della Presidenza italiana del Consiglio dell’Unione Europea alla Commissione Cultura del Parlamento Europeo, illustrando le priorità nel settore della formazione. Il Ministro ha sottolineato l’esigenza di investimenti significativi nell’istruzione e nella ricerca.

Nel suo intervento il Ministro ha sottolineato innanzi tutto la piena consapevolezza delle responsabilità della Presidenza, responsabilità che discendono da due circostanze speciali:

  1. la coincidenza tra l’avvio del Semestre e l’inizio della nuova programmazione settennale sia dei Fondi Strutturali, sia del Programma “Orizzonte 2020”: all’Italia è affidata la responsabilità e, insieme, l’opportunità di farsi portavoce di alcune linee strategiche nei settori dell’istruzione e della formazione che potranno a loro volta costituire importanti priorità e “parole-chiave” della nuova programmazione europea.
  2. all’Italia spetta la guida della transizione dalla vecchia alla nuova Commissione: ciò significa seminare quello che si potrà raccogliere poi negli anni del nuovo governo europeo.

Ha poi espresso la convinzione che l’attuale quadro di crisi nel quale l’Europa si trova possa essere superato solo con investimenti significativi nell’istruzione e nella ricerca.

Quindi è passato alla disamina delle priorità:

  1. approfondire il futuro ruolo dell’istruzione nell’agenda della crescita, con particolare attenzione ai temi dell’occupazione giovanile, dell’innovazione tecnologica, della formazione tecnico-professionale - sia secondaria che post-secondaria (universitaria e non) - e del rapporto scuola-lavoro
  2. rilanciare il dibattito sul “ruolo dell’istruzione nell’era digitale”
  3. avviare un dialogo su come il nuovo Programma Erasmus Plus possa essere meglio e più efficacemente utilizzato per migliorare la cooperazione internazionale tra le istituzioni per l’alta formazione e, soprattutto, per rendere più diffusi - e possibilmente “curriculari”, dunque obbligatori - i programmi di mobilità studentesca
  4. rafforzare la dimensione internazionale della formazione dottorale

Infine ha proposto due nuovi temi per future discussioni: il “benessere a scuola” e lo studio della lingua straniera e della musica nella scuola dell’infanzia.

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