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Nota Ministero dell'Economia e delle Finanze 04.09.2013, prot. n. 72696

Quesiti in ordine alla corresponsione di trattamenti economici sostitutivi delle ferie non fruite dal personale docente, educativo ed ATA (cd. "monetizzazione delle ferie non fruite") nell'anno scolastico 2012/13. Applicazione degli articoli 5, comma 8, del Decreto legge n. 95/2012 e 1, commi 54-55-56, della legge n. 228/2012.

Con l'avvicinarsi del termine dell'anno scolastico 2012/13 sono pervenute da diverse Ragionerie Territoriali dello Stato numerose note e richieste di indicazioni in merito alla cd. monetizzazione delle ferie non godute nel corso dell'anno scolastico da parte del personale, alla luce di quanto disposto all'articolo 5, comma 8, del decreto legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito con modificazioni dalla legge 7 agosto 2012, n. 135, nonché all'articolo 1, commi 54, 55 e 56, della legge 24 dicembre 2012, n. 228 (Legge di stabilità per il 2013), con particolare riferimento alle date di decorrenza di quanto ivi disposto.

Le predette note - che vertono in particolare sulle problematiche poste dal trattamento dei docenti brevi e saltuari e fino al termine delle attività didattiche - nel rilevare da un lato come comportamenti differenziati delle singole istituzioni scolastiche potrebbero vedere l'amministrazione pubblica soccombente in casi di giudizio, dall'altro come occorra evitare interpretazioni estensive riguardo alla monetizzazione delle ferie, hanno auspicato una nota di chiarimenti; ciò, in quanto, successivamente all'invio da parte della Direzione Generale per le Politiche Finanziarie e per il Bilancio in indirizzo, di istruzioni alle medesime istituzioni per l'invio dei provvedimenti di autorizzazione al pagamento delle ferie non godute, stanno affluendo copiosi agli organi di controllo i relativi provvedimenti autorizzativi, per le verifiche amministrativo-contabili previste dall'art. 5 del D.lvo n. 123/2011.

Al riguardo, riferiscono talune Ragionerie in questione, "alcuni Istituti avrebbero messo d'ufficio in ferie o quantomeno indotto il personale a tempo determinato a mettersi in ferie nei giorni di interruzione delle lezioni, altri avrebbero invitato a chiedere le ferie, con esiti vari e discordanti; quindi la mera ricognizione di quanti siano i giorni effettivamente fruiti è dubbia e difficoltosa". "Nella maggior parte dei casi, non è stato fo

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